Una centinaia di rwandesi e qualche simpatizzanti, hanno partecipato ieri mercoledì ad una manifestazione ( pertanto vietata da Bourgmestre Willem Draps (MR)) del comune di Woluwe-Saint-Pierre, ( in Belgio) – destinata a “rendere omaggio a tutte le vittime del genocidio inclusi anche gli Hutu”.
La manifestazione era organizzata dal centro di lotta conto L’ingiustizia e l’impunità in Rwanda (CLIIR) e dalla società civile ruandese in Belgio (SOCIRWA) due organizzazioni che dichiarano composte sia da Hutu che Tutsi e che negano ogni accusa di negazionismo di cui vengono tassate. I manifestanti non sono stati permessi di accedere alla stele eretta sull’ avenue Roger Vandendriessche à Woluwe-Saint-Pierre, in memoria del genocidio dai polizioti piombati nelle vie vicine. “Il genocidio ha fatto delle vittime in entrambi le tribu” ( Tutsi che Hutu) ha sottolineato il ordinatore del CLIIR, Joseph Matata, versione sempre negata dal governo ruandese di Paul Kagame, che continua ad affermare che solo i tutsi.
Tra i partecipanti a questa manifestazione si è notata la presenza del colonnello Luc Marchal, ormai in pensione e all’epoca del genocidio numero due della missione delle nazioni unite in Rwanda (MINUAR) e che ha ribadito all’Agence BELGA: “ la verità è che tutti sono stati massacrati”. Secondo l’Onu, il genocidio ruandese ha fatto 800.000 morti.
Fonte: Le Vif