Congo Attualità 385

INDICE

1. LA FINE DELLE TRATTATIVE TRA FCC E CACH PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO
2. LE CONSULTAZIONI DEL PRIMO MINISTRO PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO
3. LA PUBBLICAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL NUOVO GOVERNO
4. L’APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO DA PARTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
5. L’ELEVATO COSTO DELLE ISTITUZIONI POLITICHE CONGOLESI

1. LA FINE DELLE TRATTATIVE TRA FCC E CACH PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO

Il 29 luglio, il Fronte Comune per il Congo (FCC) di Joseph Kabila e “Verso il Cambiamento” (CACH) di Felix Antoine Tshisekedi hanno firmato i documenti di fine trattativa per la formazione del nuovo governo e hanno ribadito la loro volontà di governare il paese insieme, in un regime di coalizione.
In una dichiarazione finale, le due piattaforme CACH e FCC hanno ufficializzato l’esistenza della loro coalizione politica e definito i principi che guideranno il primo ministro Sylvestre Ilunkamba nella formazione del nuovo governo: “l’effettività della coalizione per governare insieme il paese; la stesura di un programma comune di governo; la formazione di un governo di coalizione; la creazione di un comitato di monitoraggio dell’attuazione del programma comune”.
Il nuovo governo sarà composto da 65 membri, tra cui 48 ministri (31 dell’FCC e 17 del CACH) e 17 vice-ministri (11 per l’FCC e 6 per il CACH). L’FCC occuperà dunque 42 posti ministeriali e CACH 23. Le due delegazioni che hanno partecipato ai negoziati erano così composte:
+ Per il Fronte Comune per il Congo (FCC):
Néhémie Mwilanya, coordinatore dell’FCC e capo delegazione
Raymond Tshibanda, ex ministro degli affari esteri
Generale Didier Etumba, ex capo di stato maggiore
Emmanuel Ramazani, segretario permanente del PPRD
Aubin Minaku, ex presidente dell’Assemblea nazionale
Azarias Ruberwa, Vice Ministro per il decentramento.
+ Per “Verso il cambiamento” (CACH)
Jean Marc Kabund, 1° Vicepresidente dell’Assemblea nazionale, Presidente dell’UDPS e capo delegazione
Augustin Kabuya, segretario generale dell’UDPS
Mayo Mambeke, segretario generale dell’UNC
François Muamba, ex ministro del bilancio
Eteni Longondo, vice segretario generale dell’UDPS
Rubens Mikindo, vice segretario dell’UDPS.[1]

Qui di seguito, la ripartizione dei posti ministeriali concordata tra l’FCC e CACH:[2]

Ministero Ministro Vice Ministro
1 Giustizia FCC CACH
2 Interno e sicurezza CACH FCC
3 Difesa FCC
4 Esteri CACH FCC
5 Cooperazione internazionale e francofonia FCC FCC
6 Decentramento e riforme istituzionali FCC
7 Diritti umani FCC
8 Relazioni con il Parlamento FCC
9 Comunicazioni e mass media CACH
10 Azione umanitaria e solidarietà nazionale FCC
11 Ministro presso il Presidente della Repubblica CACH
12 Ministro presso il Primo Ministro FCC
13 Ministro delegato alla Difesa CACH
14 Ministro delegato agli Interni FCC
15 Pianificazione FCC FCC
16 Finanze FCC CACH
17 Bilancio CACH FCC
18 Portafoglio FCC
19 Economia CACH FCC
20 Industria FCC
21 Commercio estero FCC
22 Classi medie e PME FCC
23 Turismo CACH
24 Infrastrutture, Lavori Pubblici e Ricostruzione (ITPR) FCC CACH
25 Miniere FCC
26 Risorse idriche CACH FCC
27 Idrocarburi CACH FCC
28 Ambiente FCC CACH
29 Trasporti e vie di comunicazione FCC FCC
30 Poste e Nuove Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione CACH
31 Agricoltura CACH
32 Pesca e Allevamenti FCC
33 Sviluppo FCC
34 Artigianato e formazione professionale CACH
35 Pianificazione Territoriale FCC
36 Urbanismo FCC
37 Sanità CACH FCC
38 Questioni sociali CACH
39 Insegnamento Primario e Secondario FCC CACH
40 Insegnamento Superiore e Universitario FCC CACH
41 Ricerca scientifica FCC
42 Formazione professionale CACH
43 Genere FCC
44 Impiego FCC
45 Pubblica Funzione FCC FCC
46 Gioventù CACH
47 Sport FCC
48 Cultura e Arte FCC

Come si può constatare, gli affari esteri e interni sono stati affidati a CACH di Felix Tshisekedi, ma la difesa e la giustizia rimangono nelle mani dell’FCC di Joseph Kabila. Nel settore economico, CACH ha ottenuto i ministeri del bilancio e dell’economia, mentre l’FCC ha mantenuto per sé il controllo sui ministeri strategici delle miniere e delle finanze.[3]

Il 30 luglio, in un comunicato stampa, la conferenza dei presidenti dei partiti politici membri dell’Alleanza delle Forze Democratiche del Congo e Alleati (AFDC-A) ha confermato il suo appoggio al suo presidente Bahati Lukwebo e, «conseguentemente alla sua autonomia rispetto all’FCC, gli ha conferito il mandato di prendere contatto con il Presidente della Repubblica Félix Antoine Tshisekedi Tshilombo, con la Presidente dell’Assemblea Nazionale Jeanine Mabunda Lioko, con il Presidente del Senato Alexis Thambwe Mwamba e con il Primo Ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba, nel quadro delle consultazioni relative alla formazione del nuovo governo».[4]

Il 30 luglio, l’autorità morale dell’Alleanza delle Forze Democratiche del Congo e Alleati (AFDC-A), Modeste Bahati Lukwebo, ha inviato al Primo Ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba una lettera relativa alla formazione del prossimo governo. Secondo lui, dato il suo peso politico, l’AFDC-A merita di ottenere alcuni ministeri: «le chiediamo gentilmente di poter definire la quota da riservare all’AFDC-A, proporzionalmente costituita di quattro ministeri, tra cui un Vice Primo Ministro, un Ministro di Stato, un Ministro e un Vice Ministro. Questa quota dovrebbe essere dedotta dalla quota complessiva dell’FCC, poiché la ripartizione iniziale delle quote aveva tenuto conto anche del peso politico dell’AFDC-A prima dell’autonomia di quest’ultima all’interno della maggioranza parlamentare».[5]

Il 30 luglio, il presidente dell’Associazione Africana per la difesa dei Diritti Umani (ASADHO), Jean-Claude Katende, ha affermato che avrebbe auspicato che l’esecutivo nazionale fosse composto da un massimo di 40 ministri. Sempre secondo il suo parere, questo governo dovrebbe aprirsi anche ad altre piattaforme politiche, come l’Alleanza delle Forze Democratiche del Congo e Alleati (AFDC-A) che dispone di molti deputati e la coalizione Lamuka, nel caso in cui accettasse di partecipare. Inoltre, secondo questo difensore dei diritti umani, le dimensioni del futuro governo potrebbero influire negativamente sul bilancio dello Stato: «Siamo sicuri che gran parte del bilancio del nostro Paese sarà inghiottito dalla retribuzione dei ministri e vice-ministri».[6]

2. LE CONSULTAZIONI DEL PRIMO MINISTRO PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO

Il 6 agosto, in un comunicato stampa, il servizio di comunicazione del Primo Ministro Ilunga Ilunkamba ha annunciato l’avvio delle consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Mercoledì 7 agosto, il Primo Ministro riceverà il segretario generale dell’UDPS Jean-Marc Kabund e il coordinatore dell’FCC Nehemiah Mwilanya. Essi saranno a capo di due delegazioni, ciascuna composte da 10 delegati membri dei rispettivi gruppi politici.
Giovedì 8 agosto, Ilunga Ilunkamba riceverà separatamente i due gruppi politici della coalizione di governo FCC – CACH.
Venerdì 9 agosto il Primo Ministro riceverà le delegazioni della società civile, delle confessioni religiose, delle imprese statali (Aneap), dei datori di lavoro (FEC), dei giovani e delle donne.
Sempre lo stesso venerdì, l’FCC e CACH elaboreranno le bozze delle liste dei candidati proposti a far parte del nuovo governo. Essi dovranno presentare 3 nomi per ogni posto ministeriale.
Sabato 10 agosto, l’FCC e CACH dovranno consegnare le loro liste al Primo Ministro.[7]

Il 10 agosto, in un comunicato stampa, il gabinetto del primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba ha annunciato la data per la consegna delle liste dei candidati ai diversi posti ministeriali.
Secondo un comunicato stampa firmato da Albert Lieke, consigliere per la comunicazione,
«il Gabinetto del Primo Ministro Ilunga Ilunkamba annuncia che l’atto di consegna delle liste delle personalità proposte da ciascuna delle due piattaforme politiche (FCC e CACH) membri della coalizione al potere, per far parte della squadra del governo, si svolgerà la domenica 11 agosto 2019, alle ore 15.00, presso l’edificio Intelligente».[8]

L’11 agosto, i coordinatori del Fronte Comune per il Congo (FCC), Néhémie Mwilanya, e di “Verso il Cambiamento” (CACH), Jean-Marc Kabund, hanno consegnato al Primo Ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba le liste dei loro candidati ai diversi posti ministeriali del nuovo governo.[9]

Il Fronte Comune per il Congo (FCC), coalizione di maggioranza all’interno dell’Assemblea Nazionale con circa 330 deputati nazionali su 500, ha delineato una griglia di ripartizione dei vari ministeri da attribuire a ciascun dei 21 gruppi e partiti politici che lo compongono. Per poter ottenere un posto ministeriale nel nuovo governo, un partito membro dell’’FCC dovrà disporre di almeno 8 deputati nazionali e di 4 per un vice-ministro. Inoltre, l’autorità morale dell’FCC, Joseph Kabila, cui si è riservato il 10% dell’intera quota, potrà designare due ministri e due viceministri.
Pertanto, la ripartizione dei vari ministeri (ministri e viceministri) tra i 21 gruppi dell’FCC risulta essere la seguente:

  1. PPRD (118 deputati): 11 ministri e 3 viceministri
  2. AAB di Balamage (27 deputati): 3 ministri e 1 vice ministro
  3. AABC dell’ex governatore Paluku (19 deputati): 2 ministri
  4. AAA/a di Pius Muabilu (21 deputati): 2 ministri
  5. ADRP di François Rubota (21 deputati): 2 ministri
  6. Palu e Alleati (17 deputati): 2 ministri
  7. ACO di P. Bologna (12 deputati): 1 Ministro e 1 Vice Ministro
  8. ATIC dell’ex primo ministro Matata (11 deputati): 1 ministro
  9. ABCE di Matenda (10 deputati): 1 ministro
  10. AAAC di G. Mikulu (10 deputati): 1 ministro
  11. Alleanza di L. Mende (8 deputati): 1 ministro
  12. ADU di T. Luhaka (8 deputati): 1 ministro
  13. CODE di JL Mbusa (8 deputati): 1 ministro
  14. G18 di Makila e Ruberwa (4 deputati): 1 viceministro
  15. RIA di M. Bongongo (4 deputati): 1 vice ministro
  16. APCO del Primo Ministro Tshibala (4 deputati): 1 vice ministro
  17. PRP di Jaynet Kabila (1 deputato): 1 viceministro
  18. Il Centro di Kambinga (0 deputati): 0 posti
  19. NOGEC di C. Mutamba (0 deputati): 0 posti
  20. FUPA di Juliette Mughole (0 deputati): 0 posti.
  21. AFDC-A dissidente e rimasta fedele a Kabila (circa 20 deputati): caso riservato alla discrezione dei vertici dell’FCC.[10]

Il 14 agosto, il Capo dello Stato Félix Antoine Tshisekedi Tshilombo non ha convalidato una prima versione della composizione del nuovo governo presentatagli dal primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba. Secondo una fonte prossima al Primo Ministro, il Presidente della Repubblica ha fatto notare al Primo Ministro che la lista ricevuta non rispetta né la raccomandazione sulla rappresentatività delle donne, né gli equilibri regionali, né l’equilibrio tra le vecchie personalità politiche e quelli più giovani.
Inoltre, la lista dei ministri dell’FCC include anche alcuni nomi di personalità soggette a sanzioni da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti per violazione dei diritti umani e ostruzione del processo elettorale e ciò perturberebbe gran parte dell’opinione pubblica, anche se alcuni dirigenti dell’FCC ritengono che le sanzioni occidentali non abbiano nulla a che fare con una “condanna giudiziaria definitiva”.[11]

Il 17 agosto, il segretario generale dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), Augustin Kabuya, ha reso pubblica la ripartizione dei posti ministeriali all’interno di “Verso il Cambiamento” (CACH): 15 per l’UDPS e 8 per l’Unione per la Nazione Congolese (UNC).
Circa i 15 ministeri (ministri e vice-ministri) riservati all’UDPS, Augustin Kabuya ha indicato che essi sono stati distribuiti come segue:
– Società civile: 1
– UDPS-Kibasa: 1
– Raggruppamento dei Democratici Tshisekedi (RST): 1
– Alleati: 4
– Lega femminile: 1
– Lega giovanile: 1
– Commissione Elettorale Permanente (CEP): 1
– Padri fondatori dell’UDPS: 1
– Segreteria del partito: 1
– Federazioni UDPS (secondo le 3 zone linguistiche): 3.[12]

Il 17 agosto, il segretario generale dell’Unione per la Nazione Congolese (UNC), Jean Baudouin Mayo Mambeke, ha rivelato che questo partito ha ottenuto 8 incarichi ministeriali, tra cui 6 ministeri e 2 vice-ministeri. Eccoli:

  1. Vice Primo Ministro incaricato del bilancio
  2. Ministro di Stato per i media e le comunicazioni
  3. Ministro dell’energia e delle risorse idrologiche
  4. Ministro degli affari fondiari
  5. Ministro della gioventù
  6. Ministro della formazione professionale
  7. Vice Ministro dell’insegnamento superiore e universitario
  8. Vice Ministro dell’ambiente.[13]

3. LA PUBBLICAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL NUOVO GOVERNO

Il 26 agosto, il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba ha reso pubblica la lista dei membri del nuovo governo. Si tratta di 5 vice primi ministri, 10 ministri di Stato, 31 ministri, 3 ministri delegati e 17 viceministri.
Il 77 % dei membri del nuovo governo non ha mai fatto parte di alcun governo precedente. Il nuovo governo include 12 donne, ciò che rappresenta il 17% del totale dei membri che lo compongono.
La nuova equipe di governo rispecchia anche l’equilibrio geopolitico del Paese. 25% per il Grande Kasai, 22% per il Grande Kivu, 15% per il Grande Katanga, 14% per il Grande Bandundu, 9% per  il Kongo Centrale, 9% per il Grande Equatore e, infine, 6% per la Grande Provincia Orientale.
Data l’alta percentuale dei ministri membri dell’FCC (42 su 65), una delle grandi sfide che il nuovo presidente congolese Felix Tshisekedi ha dovuto affrontare è stata quella di non dare l’impressione di formare un governo simile al precedente. Tale sfida è stata superata, visto che i nomi di Evariste Boshab, Emmanuel Ramazani Shadary, Leonard She Okitundu, Lambert Mende, Aubin Minaku, Néhémie Mwilanya, Joseph Kokonyani, Kalev Mutond, Martin Kabwelulu, tutti membri dell’FCC e del PPRD, in particolare, non compaiono sulla lista dei ministri del nuovo governo. Nonostante ciò, nel nuovo governo le formazioni politiche membri del regime kabilista continuano ad essere rappresentate mediante i loro vicesegretari generali o i direttori dei loro gabinetti. Per esempio, il ministro delle finanze Jose Sele era direttore del gabinetto dell’ex primo ministro Augustin Matata Ponyo. Il viceministro della cooperazione Valery Mukasa era direttore di gabinetto dell’ex ministro delle miniere Martin Kabwelulu. Si possono menzionare anche i “giovani” governatori dell’Est del Paese, Julien Paluku e Claude Nyamugabo.
Tra i nuovi entranti, l’ex presidente Joseph Kabila ha collocato anche alcune personalità a lui leali, come Célestin Tunda, nuovo ministro della Giustizia e che è stato vice segretario generale del PPRD, o Papy Pungu, una figura molto controversa per le sue posizioni radicali mentre era alla guida della Lega Giovani del PPRD.
Inoltre, tra i membri del nuovo governo ci sono molte personalità fedeli sia al nuovo capo dello stato, come al precedente, ma nessun “traditore”. I Bahati Lukwebo, Kin Kiey Mulumba e gli ex G7 che avevano lasciato i ranghi della coalizione pro-Kabila negli ultimi anni non fanno parte del nuovo governo, come pure alcune personalità dell’UDPS considerate traditrici (Bruno Tshibala) o ostili al nuovo presidente del partito (Jacquemain Shabani).
Nel governo Ilunkamba non appare nemmeno alcun ex membro di LAMUKA, piattaforma politica dell’opposizione, benché avesse appoggiato Felix Tshisekedi, sia prima che dopo il suo arrivo alla Presidenza della Repubblica: né Mbusa Nyamwisi, leader dell’RCD-ML, né Delly Sesanga, segretario generale di Insieme, piattaforma di Katumbi, né Claudel Lubaya, coordinatore di un’altra piattaforma katumbista (AMK), né Adam Bombole, un’altra figura di spicco di LAMUKA.
Tra gli assenti c’è anche Modeste Bahati Lukwebo, il cui raggruppamento politico (AFDC-A) è stato escluso dall’FCC di Joseph Kabila. In una lettera al primo ministro, egli aveva addirittura chiesto ben quattro ministeri, tra cui un vice primo ministro. Alla fine, né lui né nessun altro membro del suo raggruppamento politico è stato integrato nel nuovo governo.
Tuttavia, anche alcuni ministri del governo uscente fanno parte del governo Ilunkamba, tra cui  Azarias Ruberwa, nominato ministro di stato e ministro della decentralizzazione e delle riforme istituzionali; Jean Lucien Bussa, ministero di Stato e del commercio estero. I ministri Aimé Ngoy Mukena, Steve Mbikayi e Thomas Luhaka sono stati nominati ad altri ministeri. Quest’ultimo, per esempio, ha lasciato il ministero delle infrastrutture e dei lavori pubblici per occuparsi dell’Istruzione Superiore e Universitaria (ESU).
Steve Mbikayi, ministro dell’ESU nei governi Badibanga e Tshibala, ora è ministro degli affari umanitari. L’ex ministro degli idrocarburi Aimé Ngoy Mukena ritorna al ministero della difesa nazionale, un incarico che aveva precedentemente ricoperto nel governo Matata. Aggé Matembo, Freddy Kita e Germain Kambinga continuano ad essere vice ministri.
Un altro ex ministro che ritorna è Justin Kalumba, originario di Kindu. Ministro dei trasporti ai tempi del governo Matata, tre anni dopo torna al governo come ministro delle piccole e medie imprese.[14]

Il nuovo governo di coalizione è il risultato di sette mesi di intensi negoziati tra le famiglie politiche dell’attuale presidente della Repubblica e di quello precedente. Questi negoziati si sono svolti in un clima di sfiducia reciproca che ha portato a molti compromessi e ad un’architettura governativa pesante e complessa, fino al punto che vari osservatori dubitano dell’efficacia della nuova equipe di governo.
L’ampiezza di questo nuovo governo suscita molte perplessità: 66 ministri, tra cui 17 vice ministri appartenenti, nella maggior parte dei casi, al campo politico opposto a quello del ministro, in un disperato tentativo di equilibrio tra le due forze, FCC e CACH, della coalizione al potere, ma che rischia di provocare “pesantezza” o addirittura la “paralisi” del governo stesso.
Un altro grande rischio è quello della concorrenza tra alcuni ministeri che sono stati smembrati in due, come quello degli Affari esteri assegnato all’UDPS di Felix Tshisekedi, che dovrà ormai collaborare con un ministro della cooperazione e dell’integrazione regionale membro dell’FCC, ciò che rappresenta una potenziale fonte di conflitto.
Inoltre, secondo l’analista politico Bob Kabamba, a tutto questo si aggiunge l’assenza di “forti personalità”, a beneficio di personalità inesperte. Secondo questo ricercatore, si tratta di una scelta deliberata, per mantenere il centro decisionale fuori dal governo e, più precisamente, nelle mani dei due leader della coalizione, Felix Tshisekedi e Joseph Kabila. Secondo una fonte diplomatica, «quasi tutto sarà lasciato nelle mani dei loro rispettivi gabinetti e di circuiti paralleli». Inoltre, sempre secondo questa fonte, la lunghezza dei negoziati che hanno portato alla formazione di questo governo ha rivelato il clima di “totale sfiducia” che prevale tra i due partner della coalizione al potere, ciò che potrebbe rappresentare uno dei principali ostacoli al corretto funzionamento dell’intera squadra di governo.[15]

Una delle maggiori sfide di questo governo sarà l’applicazione della gratuità dell’istruzione di base. Disposizione costituzionale e grande promessa del nuovo Presidente della Repubblica, Felix Tshisekedi, questa misura dovrebbe essere effettiva già all’inizio dell’anno scolastico in settembre. Quest’anno serviranno circa 2,5 miliardi di dollari per pagare gli insegnanti e costruire nuove aule. Questa responsabilità è stata affidata a Willy Bakonga, nominato Ministro di Stato incaricato dell’Istruzione primaria, secondaria e tecnica. Membro del PPRD, era già stato due volte Ministro della Gioventù e dello Sport.
Un’altra sfida di questo governo è la lotta contro l’epidemia di Ebola che colpisce il paese da più di un anno e che ha già causato più di 2.000 morti. Membro dell’UDPS, il Dott. André Eteni Longondo, nuovo Ministro della Sanità, dovrà collaborare con la segreteria tecnica guidata dal Dr. Jean-Jacques Muyembe.
Una terza urgenza da affrontare è l’insicurezza che destabilizza l’Est del Paese. Nelle due province del Nord Kivu e del Sud Kivu, da giugno 2017 a giugno 2019, almeno 1.900 persone sono state uccise ad opera di gruppi armati ancora attivi. Per quanto riguarda questo settore, il nuovo Vice Primo Ministro, Ministro dell’Interno e della Sicurezza è Gilbert Kankonde, un prossimo di Felix Tshisekedi. Aimé Ngoy Mukena, membro del partito di Joseph Kabila, è stato nominato Ministro della Difesa.[16]

4. L’APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO DA PARTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Il 15 agosto, attraverso un comunicato stampa, l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea nazionale ha convocato una sessione speciale che si svolgerà dal 19 agosto al 7 settembre. Secondo la presidente della Camera dei deputati, Jeanine Mabunda, gli argomenti all’ordine del giorno saranno essenzialmente tre:  la convalida dei mandati dei deputati, l’audizione del programma del nuovo Primo Ministro e l’investitura del suo governo.[17]

Il 31 agosto, il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba ha inviato il programma del suo governo al Comitato di presidenza dell’Assemblea Nazionale. Si tratta di un programma che non contiene alcuna cifra, né alcun cronogramma, ma che elenca semplicemente una quindicina di orientazioni.[18]

Il 3 settembre, il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba ha presentato il programma di governo ai deputati che compongono l’Assemblea Nazionale. Il discorso di presentazione di questo suo programma non specifica né i costi della sua realizzazione, né alcun provvedimento specifico da attuare. Tra i quindici pilastri di questo programma, si possono citare la pacificazione del paese; la promozione della riconciliazione, coesione e unità nazionali; la lotta contro la corruzione e i reati commessi nel settore economico; la diversificazione dell’economia, per la creazione di condizioni che possano favorire una crescita inclusiva; la lotta contro la povertà e l’emarginazione sociale.
Sylvestre Ilunga ha affermato che il programma di governo si concentrerà sulla “ripresa della nazione a partire dalla base“.
Nel suo discorso di presentazione del programma, egli ha insistito sull’introduzione, a livello dei vari ministeri, di “budget di programma” redatti tenendo conto di precisi risultati da raggiungere in un determinato periodo; sull’applicazione del principio di gratuità dell’istruzione di base nelle scuole pubbliche; sull’accesso di tutti ai servizi sanitari di base, all’acqua e all’elettricità; sulla finalizzazione del ciclo elettorale mediante l’organizzazione delle elezioni locali e comunali; sull’assegnazione, alle le forze di difesa e di sicurezza, dei mezzi necessari per mettere fine alla continua presenza di gruppi armati nell’est del paese; sul rimpatrio dei resti mortali dell’ex presidente Joseph Mobutu, deceduto il 7 settembre 1997 a Rabat, in Marocco, e dell’ex presidente dello stato del Katanga, dal 1960 al 1963, Moise Tchombe, deceduto nel 1969 in Algeria.
Per finanziare questo programma, Sylvestre Ilunga ha proposto il ricorso all’aiuto di partner esterni, ma ha auspicato anche un aumento delle entrate interne possibile, secondo lui, mediante la creazione di una giurisdizione giudiziaria specializzata per combattere la corruzione, l’evasione fiscale, la fuga di capitali, il riciclaggio di denaro e l’appropriazione indebita di fondi pubblici.
Ecco i 15 pilastri su cui si fonda questo nuovo programma di governo:

  1. Pacificazione del paese e promozione della riconciliazione, coesione e unità nazionali;
  2. Rafforzamento dell’autorità dello Stato e promozione dello stato di diritto e della democrazia;
  3. Rivitalizzazione della diplomazia e riabilitazione della sua immagine all’estero;
  4. Lotta contro la corruzione e la criminalità economica;
  5. Miglioramento della gestione delle risorse naturali e delle finanze dello Stato;
  6. Miglioramento del clima economico e promozione dell’imprenditorialità e della classe media;
  7. Diversificazione dell’economia e creazione delle condizioni per una crescita inclusiva;
  8. Modernizzazione delle infrastrutture di base e pianificazione territoriale;
  9. Promozione e sviluppo delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione;
  10. Lotta al deterioramento climatico e creazione delle condizioni per uno sviluppo sostenibile;
  11. Miglioramento delle condizioni sociali, con particolare attenzione all’educazione scolastica e all’assistenza sanitaria per tutti;
  12. Sviluppo del settore idrico ed elettrico;
  13. Lotta contro la povertà e l’emarginazione sociale;
  14. Responsabilizzazione delle donne e promozione della gioventù;
  15. Promozione della cultura,dell’ arte e di centri ricreativi.

Vari deputati dell’opposizione hanno lasciato l’aula parlamentare, denunciando il fatto che il documento letto dal Primo Ministro non corrispondeva a quello che era stato divulgato due giorni prima. «Il programma è un documento tecnico. Il discorso è una spiegazione del documento tecnico. Il Primo Ministro può aggiungere spiegazioni e fornire esempi», ha affermato Albert Lieke, responsabile delle comunicazioni per conto di Sylvestre Ilunga Ilunkamba, aggiungendo che «il discorso del Primo Ministro non era un altro programma, ma la spiegazione del programma che i parlamentari avevano già ricevuto. Il secondo documento, quello letto in aula, non era il programma, ma piuttosto la spiegazione del programma».[19]

Il 6 settembre, l’Assemblea Nazionale ha votato e approvato il programma di governo presentato dal nuovo Primo Ministro Ilunga Ilungaamba.
Secondo i risultati delle votazioni, su 379 deputati nazionali presenti in aula, 375 hanno votato per l’approvazione e altri 4 si sono astenuti. I membri dei tre gruppi parlamentari dell’opposizione (AMK e alleati, MLC-ADN e MS-G7) erano assenti, avendo boicottato la sessione plenaria.
All’inizio della seduta, il Primo Ministro ha risposto alle domande che gli erano state rivolte da diversi deputati, due giorni prima, in occasione del suo discorso di presentazione del suo programma di governo. Un programma descritto come una lunga serie di buone intenzioni ma irrealistico e considerato “molto / troppo ambizioso” e, soprattutto, “impreciso, senza alcun riferimento ad eventuali  cifre, scadenze e mezzi di finanziamento”.
Di fronte a queste critiche, il primo ministro ha difeso la natura ambiziosa del suo programma: «L’ambizione è una forza trainante. La mancanza di ambizione condanna la nostra società all’inerzia e alla miseria».
A quelli che avevano richiesto provvedimenti e dettagli più concreti sul come raggiungere i suoi numerosi obiettivi, il Primo Ministro ha fornito poche spiegazioni, cedendo la palla ai vari ministri ora responsabili, secondo lui, di tradurre il suo programma orientativo in una concreta tabella di marcia. Egli ha spiegato che il suo programma fornisce alcune indicazioni per la ripresa del Paese e ha aggiunto che questi orientamenti dovranno essere concretizzati in un piano d’azione pluriennale, contenente scadenze e budget annuali e i relativi indicatori di verifica dei risultati ottenuti.
Sulla cruciale questione del finanziamento di questo programma, il Primo Ministro ha sostanzialmente ricordato che intende avviare “nuove riforme” in campo fiscale, lottare efficacemente contro la corruzione e promuovere la diversificazione dell’economia, al fine di aumentare il volume delle entrate nelle case dello Stato.[20]

5. L’ELEVATO COSTO DELLE ISTITUZIONI POLITICHE CONGOLESI

Le istituzioni politiche rappresentano una spesa pubblica assai rilevante. Ogni anno, lo Stato spende 1,75 miliardi di dollari solo per gestire le istituzioni politiche del Paese, sia a livello centrale che provinciale..
Il prossimo governo sarà composto da 65 membri, tra cui 48 ministri e 17 vice ministri. I 65 gabinetti ministeriali disporranno di almeno 5.200 agenti (una media di 80 persone ciascuno). A livello centrale, esiste un’Assemblea Nazionale composta da 500 deputati nazionali e con un comitato di presidenza di sette membri, più i vari consiglieri. C’è anche il Senato, composto da 109 senatori e con un comitato di presidenza di 7 membri, oltre ai vari consiglieri.
A livello provinciale, lo Stato deve retribuire 26 governatori e altrettanti vice-governatori, circa 208 ministri provinciali, 780 deputati provinciali e i membri dei comitati di presidenza delle 26 Assemblee provinciali. Per coprire le spese di queste istituzioni, soprattutto per quanto riguarda il loro funzionamento e la remunerazione del personale politico, la tesoreria dello Stato dovrà spendere  1,757 miliardi di dollari.
Facendo riferimento ai budget precedenti e approvati sotto il regime dell’ex presidente Joseph Kabila, lo Stato dovrà spendere: circa 750 milioni di dollari per il funzionamento e la remunerazione dei deputati provinciali, governatori, vice governatori e personale politico; 662 milioni di dollari per la rimunerazione dei 65 ministri del governo centrale e delle 5.200 unità del personale politico; 345 milioni di dollari per la presidenza della Repubblica, il gabinetto del Primo Ministro e il Parlamento. 2,1 miliardi di dollari, pari al 38,42% del budget, sono destinati alla remunerazione di circa 1.303.760 di dipendenti e funzionari statali.
Confrontando tra loro i budget degli ultimi anni, si nota che il bilancio dello Stato è passato dai 9 miliardi di dollari nel 2015 a 6 miliardi di dollari nel 2016 e a 4,7 miliardi di dollari per il 2017, per poi risalire a 5,9 miliardi di dollari nel 2019. Per il 2020, il Ministero del bilancio ha annunciato un budget di 9 miliardi di dollari. Secondo il Ministero delle Finanze, le entrate medie annue mobilitate ammontano a circa 3,5 miliardi di dollari USA. Per il 2019 è stato previsto un aumento fino a 4,9 miliardi di dollari.
Tuttavia, i bisogni reali delle amministrazioni a livello del governo centrale si avvicinano a circa 70 miliardi di dollari all’anno e a 30 miliardi di dollari per le province e le entità territoriali decentralizzate.
Recentemente, il Ministero dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Professionale ha indicato che, per assicurare la gratuità dell’istruzione di base, lo stato congolese avrà bisogno di 2,9 miliardi all’anno. La sanità avrà bisogno di 2,2 miliardi di dollari per garantire l’assistenza sanitaria materna, neonatale e infantile. Il Ministero dell’agricoltura avrà bisogno di una media di 716 milioni di dollari all’anno per attuare il Piano Nazionale di Investimenti Agricoli (PNIA) per combattere la fame e la malnutrizione.
Tutto ciò richiederebbe una ferma volontà politica e un alto senso patriottico per ridurre le spese riservate alle istituzioni. Ma di fronte alla realtà dei budget finora approvati, si può prevedere che la spesa sociale continui ancora ad essere sacrificata a beneficio delle istituzioni politiche (Presidenza, Governo e Parlamento), sia a livello del governo centrale che delle province.[21]

[1] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 29.07.’19; 7sur7.cd, 29.07.’19; Radio Okapi, 30.07.’19
[2] Cf Hubert Leclercq – La Libre.be/Afrique, 31.07.’19
[3] Cf RFI, 30.07.’19
[4] Cf Actualité.cd, 31,07.’19
[5] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 02.08.’19
[6] Cf Radio Okapi, 30.07.’19
[7] Cf Élysée Odia – 7sur7.cd, 06.08.’19
[8] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 11.08.’19; Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 11.08.’19
[9] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 11.08.’19
[10] Cf 7sur7.cd, 13.08.’19
[11] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 14.08.’19; RFI, 15.08.’19
[12] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 17.08.’19
[13] Cf Alphonse Muderhwa – 7sur7.cd, 18.08.’19
[14] Cf Radio Okapi, 26.08.’19 https://www.radiookapi.net/2019/08/26/actualite/politique/rdc-felix-tshisekedi-nomme-les-membres-du-gouvernement;
7sur7. Cd, 26.08.’19 https://7sur7.cd/2019/08/26/rdc-voici-tous-les-membres-du-gouvernement-nommes-par-le-chef-de-letat-officiel;
RFI, 26.08.’19 ; Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 26.08.’19 ; Jean Pierre Kayembe – Cas.info.ca, 26.08.’19
[15] Cf RFI, 27.08.’19
[16] Cf RFI, 26.08.’19
[17] Cf Radio Okapi, 15.08.’19
[18] Cf 7sur7.cd, 02.09.’19 https://7sur7.cd/2019/09/02/rdc-le-programme-du-gouvernement-ilunga-nest-pas-chiffre-et-na-aucun-chronogramme-le
[19] Cf RFI, 04.09.’19; Radio Okapi, 04.09.’19; Actualité.cd, 03 et 04.09.’19;  7sur7.cd, 03.09.’19
[20] Cf Radio Okapi, 06.09.’19 ; RFI, 07.09.’19; Actualité.cd, 06.09.’19
[21] Cf Actualité.cd, 31.07.’19