Editoriale Congo Attualità n. 366 – A cura di Rete Pace per il Congo
Alcuni aspetti dell’attuale crisi pre-elettorale
L’opposizione continua a dichiararsi contraria all’utilizzazione della macchina per votare, perché teme che questa nuova tecnologia possa favorire brogli elettorali da parte della maggioranza al potere e rendere più difficile l’operazione di voto per una grande parte della popolazione che non sa utilizzare le nuove tecnologie dell’informatica. Per questo, essa continua ad esigere il ritorno all’utilizzazione di schede elettorali cartacee.
Nell’attuale crisi pre-elettorale, anche la Commissione elettorale ha una gran parte di responsabilità, perché, nell’introduzione della macchina per votare nel sistema elettorale congolese, non ha rispettato il principio della gradualità, sperimentandola dapprima in elezioni meno impegnative o solo in determinate regioni; non ha saputo comunicare, in modo esplicito e chiaro, i fondamenti giuridici e legali dell’utilizzazione della macchina per votare e ha contribuito a creare confusione quando, nel calendario elettorale, da essa stessa pubblicato, non ha assolutamente evocato l’utilizzazione della macchina per votare, ma l’uso delle abituali schede elettorali cartacee. Tutto ciò ha suscitato dubbi sull’intero processo elettorale in corso e diffidenze nei suoi confronti, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione delle elezioni presidenziali.
La questione giuridica della legalità della macchina per votare
L’opposizione ha ultimamente chiesto al presidente della Commissione elettorale, Corneille Nangaa, di affrontare la questione giuridica della legalità della macchina per votare perché, secondo essa, questa modalità di voto non è previsto né dal calendario elettorale, né dalla legge elettorale.
A questo proposito, è vero che il calendario elettorale del 5 novembre 2017 non fa alcun riferimento alla macchina per votare, prevedendo invece, e in maniera esplicita, il voto mediante scheda elettorale cartacea.
La “macchina per votare” non è menzionata nemmeno nella legge elettorale del 25 giugno 2011 che, in modo esplicito, prevede la possibilità del “voto elettronico“.
Infatti, gli articoli 47, 55 e 237 di questa legge stipulano rispettivamente che:
– “il voto si effettua sia mediante scheda elettorale cartacea, sia per via elettronica“;
– “in caso di voto elettronico, le formalità sono fissate mediante una decisione della commissione elettorale nazionale indipendente“.
– “la modalità di voto elettronico non può essere applicata per le elezioni del 2011-2013“.
In ogni caso, essendo essenzialmente uno strumento informatico (un computer), la macchina per votare potrebbe rientrare nella categoria di voto elettronico.
Gli articoli della legge elettorale danno, quindi, una risposta chiara e definitiva alla richiesta dell’opposizione che, sorprendentemente, sembra ignorarli o leggerli in maniera unilaterale e parziale, quando afferma che “l’uso della macchina per votare è vietato dalla legge elettorale che, nel suo articolo 237, vieta il voto elettronico nelle prossime elezioni in corso“.
Inoltre, l’opposizione dà l’impressione di aver dimenticato che i brogli elettorali sono possibili anche con l’utilizzazione di schede elettorali cartacee, come già avvenuto nel 2006 e nel 2011.
Alcune raccomandazioni
L’opposizione dovrebbe cambiare atteggiamento. Continuando a organizzare comizi contro l’utilizzazione della macchina per votare, essa stessa corre il rischio di sprecare energie e perdere credibilità. C’è già infatti chi pensa che essa stia facendo di tutto, per rendere impossibile l’organizzazione delle elezioni il 23 dicembre prossimo, in vista di instaurare una transizione politica senza Kabila. Essa dovrebbe piuttosto:
– designare un suo candidato unico alla Presidenza della Repubblica, per evitare una dannosa dispersione di voti,
– reclutare e formare i suoi testimoni (osservatori), affinché possano controllare lo svolgimento delle elezioni nelle sue diverse fasi e denunciare eventuali irregolarità e possibili brogli elettorali constatati prima, durante e dopo le operazioni elettorali.
La Commissione elettorale dovrebbe intensificare la formazione dei cittadini sull’uso della macchina per votare, pubblicando un manuale di istruzioni anche sul suo sito internet.
Essa dovrebbe garantire l’applicazione corretta dell’articolo 58 della legge elettorale, secondo cui “un elettore che non è in grado di eseguire da solo l’operazione di voto ha il diritto di essere assistito da una persona di sua scelta e qualificata come elettore. Qualsiasi elettore che abbia assistito un altro elettore non può comunicare la scelta fatta dall’elettore assistito. Nessun elettore può assistere più di un elettore“.
Nella misura del possibile, essa potrebbe trovare una via di mezzo che consisterebbe nell’adozione di due modalità diverse di voto: l’utilizzazione delle schede elettorali cartacee per le elezioni presidenziali e l’utilizzazione della macchina per votare per le elezioni legislative nazionali e provinciali. Essendo la lista dei candidati alle presidenziali unica per tutto il Paese e relativamente breve (21 candidati), essa potrebbe essere impressa e distribuita sul territorio nazionale abbastanza facilmente. La macchina per votare sarebbe invece utilizzata nelle altre due elezioni che comportano liste di candidati molto più lunghe e differenziate secondo le diverse circoscrizioni elettorali. Sarebbe necessario accertare la fattibilità di una tale ipotesi, che comporterebbe certo un aumento delle spese elettorali, ma contribuirebbe ad evitare una quasi sicura contestazione dei risultati elettorali e una lunga e difficile crisi politica post elettorale.