Editoriale Congo Attualità n. 354 – a cura della Rete Pace per il Congo
Il 26 marzo, come previsto dal calendario elettorale in vigore, il ministro dell’Interno, Henri Mova Sakanyi, ha presentato alla Commissione elettorale una lista aggiornata dei partiti politici che potrebbero partecipare alle prossime elezioni. La lista comprende 599 partiti politici e 94 coalizioni. Il ministro Mova ha affermato che, in nome dell’inclusività del processo elettorale, auspicata dai firmatari dell’Accordo del 31 dicembre 2016, la lista comprende tutti i partiti politici nel loro insieme, compresi quelli “sdoppiati”, cioè nati in seguito a scissioni e divisioni interne. Per quanto riguarda questa categoria di partiti, Henri Mova Sakani ha raccomandato loro di trovare una soluzione all’amichevole. Nel caso contrario, non potranno che rivolgersi alla giustizia. Tutto ciò mette in grande difficoltà la Commissione elettorale che, per evitare eventuali conflitti tra partiti diversi, ma aventi un’origine comune, aveva insistito sulla chiara identificazione della denominazione, sigla, indirizzo della sede, numero dell’attestato di riconoscimento e nome del rappresentante legale di ciascuno di loro.
È quindi necessario che la Commissione elettorale prenda immediatamente in considerazione la lista ricevuta affinché, in collaborazione con i partiti e le istituzioni competenti, si possa risolvere rapidamente gli eventuali contenziosi e rendere pubblica la sua redazione definitiva.
Il 30 marzo, nel corso del congresso dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale / ala Limete (UDPS/ala Limete), Félix Tshisekedi è stato eletto presidente del partito, in sostituzione di suo padre, Etienne Tshisekedi, deceduto in Belgio il 1° febbraio 2017. È stato eletto, per alzata di mano, con 790 voti favorevoli, ovvero il 98,38% degli 803 congressisti che hanno votato. Logicamente, è stato designato anche candidato del partito per le prossime elezioni presidenziali.
Che dire di tale risultato se non che assomiglia a quelli di Xi Jinping (presidente della Cina), di Vladimir Putin (presidente della Russia) e di Paul Kagame (presidente del Ruanda)? Riflette senz’altro una netta mancanza di democrazia all’interno di un partito diventato ormai dinastico, oggetto di eredità di padre in figlio e diviso in innumerevoli fazioni (UDPS/Limete, UDPS /Tshibala, UDPS/Kibassa, UDPS/Mubake).
Nel frattempo, molti partiti hanno creato nuove coalizioni elettorali, certamente con un duplice obiettivo: superare gli sbarramenti dell’1% e del 3% previsti rispettivamente per le elezioni legislative nazionali e provinciali e presentare un loro candidato alle elezioni presidenziali.
Intanto, è bene ricordare le prossime scadenze a breve tempo:
Commissione elettorale:
– 5 aprile: convalida dei risultati finali relativi all’operazione di rilevamento di eventuali doppie o triple registrazioni di elettori;
– 6 aprile: pubblicazione delle statistiche sul numero degli elettori, secondo ogni circoscrizione elettorale.
Governo e Parlamento:
– 7 aprile – 13 aprile: preparazione del progetto di legge sulla ripartizione dei seggi parlamentari da parte del governo e sua trasmissione all’Assemblea nazionale;
– 14 aprile – 23 aprile: discussione e approvazione di questa legge da parte del Parlamento;
– 8 maggio: promulgazione della legge da parte del Presidente della Repubblica.