La trattativa con l’M23 non può pregiudicare la Costituzione

Agenzia Fides

 

Nel dialogo tra la delegazione governativa e quella del Movimento del 23 marzo (M23), in corso a Kampala, sono apparse nuove divergenze che hanno fatto temere la sospensione del dialogo stesso.
In particolare, l’M23 ha chiesto l’annullamento delle elezioni del 28 novembre 2011, lo scioglimento del Senato e delle assemblee provinciali, l’istituzione di un Consiglio nazionale di transizione incaricato di a) Rivedere la Costituzione, b) Formare un governo di transizione, c) Stabilire le altre Istituzioni della Repubblica, d) Ristrutturare la commissione elettorale nazionale indipendente (CENI), e) organizzare nuove elezioni iniziando con quelle locali e terminando con le presidenziali. Da parte sua, la delegazione del governo ha decisamente respinto le rivendicazioni dell’M23.
Secondo una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo per superare l’attuale impasse, si dovrà far riferimento al regolamento interno approvato il 18 dicembre 2012 che se da una parte stipula che “il governo dovrà ascoltare l’M23, valutare e risolvere le sue rivendicazioni legittime”, subito dopo precisa che “il dialogo si svolge in modo da non pregiudicare la Costituzione”.
“È il costante riferimento alla Costituzione che determinerà quali rivendicazioni e proposte dell’M23 sono “legittime” o no. Pertanto, tutte le proposte che rispettino i principi e i valori della Costituzione potranno essere accolte e qualsiasi soluzione proposta che contraddica la Costituzione dovrà essere respinta” afferma la Rete Pace per il Congo.
“Ciò che il popolo congolese attende – prosegue la nota- è semplicemente la giustizia: chi ha disertato dall’esercito, chi ha arruolato bambini soldato, chi ha commesso crimini, omicidi, stupri, furti, chi non ha rispettato le istituzioni dello Stato deve semplicemente essere arrestato, consegnato alla giustizia e processato secondo la legge”. “La giustizia è l’unica via possibile per la pace e la riconciliazione nazionale” conclude la nota. (L.M.) (Agenzia Fides 1/2/2013)