Una giornata di “città morta”, con uffici e negozi chiusi, per protestare contro il degrado delle condizioni di sicurezza, è stata proclamata per domani, 31 ottobre, dal Coordinamento della Società civile di Bukavu, capoluogo del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la protesta è stata decisa in una riunione tenutasi il 27 ottobre, alla quale hanno partecipato le diverse associazioni della società civile locale che hanno analizzato la situazione della sicurezza nel nord e nel sud del Kivu.
Il quadro che ne è uscito è preoccupante: presenza di diversi gruppi armati dediti a minacce, estorsioni e violenze nei confronti della popolazione; rapimenti e omicidi mirati di leader e personalità; indebolimento delle autorità dello Stato; impoverimento della popolazione tartassata da imposte sovente illegali e abusive; occupazione, lenta ma progressiva, di porzioni del territorio nazionale da parte di gruppi stranieri o legati a potenze esterne. Proprio in questi giorni il medico Denis Mukwege, impegnato da anni nell’assistenza delle donne vittime delle violenze sessuali, è stato costretto ad abbandonare Bukavu, dopo essere sfuggito ad un assalto armato alla sua abitazione (vedi Fides 29/10/2012).
“L’insicurezza riguarda tutti, grandi e piccoli, uomini e donne, giovani e vecchi” afferma il comunicato, che termina con questo aneddoto: “sono venuti a cercare gli snelli, non ho detto niente perché non sono snello; sono venuti a cercare i cristiani, non ho detto niente perché non sono cristiano; sono venuti a cercare i ricchi, non ho detto niente perché non sono ricco. Quando sono venuti a cercarmi, mi hanno portato via perché non c’era più nessuno con cui parlare”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/10/2012)
Ott 31