Radio Okapi – 23 maggio 2012
Tutti i membri del governo Matata Ponyo hanno presentato una dichiarazione dei loro patrimoni, mercoledì 23 maggio, alla Corte suprema di giustizia (CSJ), indica la cancelleria del CSJ. Secondo questa fonte, alcuni ministri del governo precedente non hanno rispettato questo obbligo.
La dichiarazione di patrimonio è segreta, come lo spiega il professor, costituzionalista, Ngonda Nkoy:
“La dichiarazione scritta è depositata in busta chiusa alla Corte suprema di giustizia. Quest’ultima non ha il potere di aprire la busta. Ma la comunica direttamente all’amministrazione fiscale”.
Ai sensi dell’articolo 99 della costituzione, i ministri sono tenuti a depositare la dichiarazione del loro patrimonio all’Alta Corte all’inizio e alla scadenza della loro funzione. Se non rispettassero la legge entro 30 giorni, i nuovi ministri sarebbero considerati dimissionari.
I membri del governo uscente dichiarano il loro patrimonio entro 30 giorni dalla data della fine del loro mandato.
“Il primo è un procedimento amministrativo. La Direzione generale delle imposte fa aprire le buste per guardare il livello di reddito del ministro. La seconda procedura è giudiziaria. L’articolo 99 prevede il monitoraggio in caso di constatazione di arricchimento illecito”, spiega il professor Ngonda Nkoy.
I ministri uscenti presunti colpevoli di illecito arricchimento possono essere perseguiti conformemente alle leggi e regolamenti in vigore nella Repubblica Democratica del Congo. La Corte Costituzionale oppure la Corte di cassazione è adita a seconda del caso.
Il codice penale prevede alcune sanzioni in caso di sottrazione di fondi pubblici in particolare il sequestro di beni acquisiti illegalmente e la privazione del diritto di esercitare le funzioni pubbliche per almeno dieci anni.
In una mozione presentata nella seduta plenaria di mercoledì 16 maggio 2012 all’Assemblea Nazionale, il deputato dell’opposizione Fidèle Babala aveva chiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare per monitorare la dichiarazione scritta del patrimonio del Capo dello Stato congolese Joseph Kabila e dei membri del governo.
La settimana prima, la ONG La voce dei senza voce (VSV) aveva fatto una simile richiesta. La VSV invitava i membri del nuovo governo di deporre alla corte costituzionale la dichiarazione del loro patrimonio familiare” per evitare che il reddito nazionale giovi solo ad una manciata di persone”.