PRESIDENZIALI: PRIMI CLACSON E PRIME CONTESTAZIONI

 Si sentono i primi colpi di clacson nella zona centrale di Kinshasa, ma negli altri quartieri, in particolare a Limete, si temono manifestazioni dei simpatizzanti di Etienne Tshisekedi, il principale oppositore del presidente rieletto Joseph Kabila.
“Abbiamo assistito a una parvenza di elezioni. I risultati annunciati dalla Commissione elettorale non coincidono con i verbali riportati dai nostri osservatori. Siamo di fronte a un potere che vuole mantenersi ai vertici con tutti i mezzi, persino illegalmente, e la Ceni ne è complice. Siamo sorpresi dal silenzio della comunità internazionale” ha dichiarato alla MISNA Jean-Bauduoin Mayomambeke, portavoce del partito di Vital Kamerhe, il candidato arrivato terzo con il 7,74% dei voti. “Siamo organizzando una riunione per decidere come comportarci di fronte a questi risultati” ha aggiunto l’esponente politico, precisando che il suo movimento è contro la violenza.

 La tensione è alta a Mbuji-Mayi, bastione del partito di Tshisekedi, l’Unione per la democrazia e il progresso sociale (Udps) giunto in seconda posizione con circa il 32% delle preferenze. Il capoluogo del Kasai Orientale è da giorni sotto alta sorveglianza da parte delle forze di sicurezza regolari. Fonti locali hanno denunciato che negli ultimi giorni la famiglia di Roger Lumbala, fondatore del partito Raggruppamento dei congolesi democratici e nazionalisti (Rcdn), è stata vittima di intimidazioni da parte di uomini armati e la casa di un responsabile dell partito di Tshisekedi è stata presa di mira da tiri d’arma da fuoco.

 La Conferenza episcopale nazionale (Cenco), interpellata dalla MISNA, non fornisce per ora alcun commento sui risultati proclamati poco fa.

 Kabila è stato rieletto con il 48,95% dei voti. Il tasso di affluenza alle urne è stato del 58,81%.