PARLAMENTO: L’URGENTE NECESSITÀ DI DARE LA PRIORITÀ ASSOLUTA ALLE RIFORME ELETTORALI
INDICE
1. ANCORA IN ATTESA DEL NUOVO GOVERNO
2. ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DEPUTATI
a. L’apertura della sessione ordinaria di marzo
b. Qualche reazione al discorso di apertura
c. L’approvazione del calendario delle attività parlamentari della sessione di marzo
3. IN SENATO
a. L’approvazione del calendario delle attività per la sessione ordinaria di marzo
1. ANCORA IN ATTESA DEL NUOVO GOVERNO
Il 22 febbraio, una settimana dopo la sua nomina, il primo ministro Sama Lukonde Kienge ha avviato una serie di consultazioni con le varie forze politiche e sociali del Paese, in vista della formazione del suo prossimo governo.
Dopo il suo incontro con il Capo dello Stato Félix Tshisekedi, Sama Lukonde ha sottolineato che il prossimo governo, il primo della Sacra Unione della Nazione ancora in gestazione, terrà conto della geopolitica, della rappresentanza nazionale, dei criteri di buona moralità, delle competenze e dell’esperienza delle persone, della partecipazione delle donne e dei giovani. I prossimi ministri dovranno impegnarsi a firmare un codice etico, in modo che, nel caso in cui siano implicati in procedure giudiziarie, possano dimettersi automaticamente, senza attendere l’autorizzazione a procedere da parte del parlamento, Per quanto riguarda le dimensioni del governo, Sama Lukonde ha rassicurato che il numero dei ministri sarà ridotto al minimo (circa 44 membri), secondo la visione del Presidente della Repubblica. Ciascuno dei 24 gruppi politici che compongono la nuova maggioranza parlamentare, che conta 391 deputati su un totale di 500, dovrà presentare tre candidati per ciascun posto ministeriale.
Se nel precedente governo, composto da 67 membri, le responsabilità erano condivise tra l’FCC e CACH, nel prossimo esecutivo esse dovranno essere condivise tra diversi gruppi, tra cui Insieme per la Repubblica di Moïse Katumbi, l’MLC di Jean Pierre Bemba, l’UDPS di Félix Tshisekedi, l’UNC di Vital Kamerhe, l’AFDC-A di Bahati di Lukwebo, i dissidenti dell’FCC e altri alleati della Sacra Unione della Nazione. La formazione del nuovo governo si preannuncia quindi abbastanza difficile.[1]
Il 1° marzo, il primo ministro Sama Lukonde Kyenge ha concluso le consultazioni con le forze politiche e sociali del Paese, in vista della formazione del prossimo governo della Sacra Unione della Nazione. Per 7 giorni, egli ha consultato più di 40 delegazioni di vari settori della vita nazionale: attori politici, operatori economici, organizzazioni socio-professionali e membri della società civile. Questa serie di consultazioni politiche gli ha permesso di ottenere una visione generale delle varie forze attive del paese. Questi scambi gli hanno anche permesso di raccogliere suggerimenti e proposte, al fine di arricchire il suo programma di governo che dovrà essere presentato in Parlamento durante la sessione parlamentare di marzo.[2]
Il 14 marzo, il segretario generale dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS), Augustin Kabuya, ha rivelato che, nel prossimo governo, il suo partito avrà 8 ministeri.
Il numero due dell’UDPS ha affermato che, all’interno del suo partito, sono state istituite delle commissioni incaricate di gestire le diverse ambizioni personali e di registrare i candidati che vogliono far parte del governo della Sacra Unione della Nazione. Egli ha fatto notare che già 72 persone hanno presentato la loro candidatura e che anche i 10 ministri dell’attuale governo (quello del primo ministro uscente Sylvestre Ilunga) vogliono essere rieletti nel prossimo governo. Se ai 72 candidati si aggiungono i 10 ministri attuali, ci si trova di fronte a 82 persone per soli 8 posti disponibili. Si può constatare la stessa situazione anche in altri partiti e raggruppamenti politici ed è ciò che sta bloccando e ritardando la formazione del nuovo governo.[3]
Il 14 marzo, per quanto riguarda la quota di ministeri da assegnare a un determinato partito o raggruppamento politico, in un’intervista il deputato Alphonse Ngoy Kasanji, membro del PPRD-Mosaïque, un’ala del partito di Joseph Kabila che ha aderito alla Sacra Unione della Nazione promossa dal Presidente Tshisekedi, ha chiesto il rispetto del principio del peso politico di ciascun partito o raggruppamento politico: «Secondo la strategia elettorale del nostro partito, per avere più deputati si erano creati diversi partiti fittizi, i cui presidenti erano nominati dalla gerarchia. Ma la nostra identità rimane ancora quella del PPRD (Mosaico-PPRD), con 51 deputati. Quindi chiediamo che ci si consideri ancora come Mosaico-PPRD e che si tenga conto del nostro peso politico».
All’interno del raggruppamento AFDC-A di Bahati Lukwebo, il presidente del Partito laburista (PT), Steve Mbikayi, si è detto indignato perché la lista dei candidati ministri inviata al Primo Ministro è stata redatta senza l’apporto del suo partito: «Su 41 deputati, 10 appartengono agli alleati, fra cui il PT è maggioritario. Nonostante ciò, nella designazione dei candidati ministri, gli alleati non sono stati associati. Trattasi di una spudorata dittatura?».
Nemmeno Insieme per la Repubblica di Moïse Katumbi ha apprezzato il metodo finora utilizzato e ha auspicato che tutto sia chiaro sin dall’inizio e che ad ogni ministero assegnato corrisponda già un nome ben preciso. Questo raggruppamento politico ha insistito affinché i nomi ripresi per i posti ministeriali riservati al suo campo siano quelli che esso stesso ha già presentato. Secondo alcune indiscrezioni, a Insieme per la Repubblica sono attribuiti cinque ministeri.
Per quanto riguarda il Movimento di Liberazione del Congo (MLC) di Jean-Pierre Bemba, il Primo Ministro gli avrebbe attribuito due ministeri invece dei cinque richiesti. Alla fine, si sarebbe trovato un compromesso su tre ministri.[4]
Il 25 marzo, in un comunicato stampa, il presidente dell’unità di crisi del Fronte Comune per il Congo (FCC), Raymond Tshibanda, ha annunciato che questa piattaforma politica non intende far parte del governo della Sacra Unione per la Nazione. La piattaforma politica dell’ex-présidente Joseph Kabila giustifica la sua posizione per “la sistematica violazione della costituzione, delle leggi e dei regolamenti che reggono la governabilità del Paese”, descritta come una “pericolosa deriva”. Secondo il comunicato, «custode di una transizione politica pacifica e di numerose conquiste democratiche lasciate in eredità a tutti i Congolesi, l’FCC non farà parte del governo del Primo Ministro Sama Lukonde, al quale augura, tuttavia, un buon lavoro nell’interesse dell’intero popolo congolese». L’FCC aggiunge che quei suoi membri che, tentati dalla corsa alle poltrone, entreranno a far parte del nuovo governo, si troveranno senza il suo appoggio.
Va ricordato che diversi membri dell’FCC hanno aderito alla Sacra Unione della Nazione promossa del Presidente Félix Tshisekedi, fra cui Julien Paluku, Jean-Lucien Bussa, Alphonse Ngoy Kasanji, Lambert Mende Omalanga e Steve Mbikayi.[5]
Il 25 marzo, in una dichiarazione, il segretario permanente del Partito Popolare per la Ricostruzione e la Democrazia (PPRD), Emmanuel Ramazani Shadary, ha affermato che, su istruzioni del suo presidente nazionale, Josepk Kabila, questo partito non permetterà a nessun suo membro di entrare nel governo della Sacra Unione. A tal fine, il PPRD avverte che non autorizzerà nessuno a rappresentarlo all’interno del nuovo governo ancora in gestazione. Inoltre, invita il popolo congolese a “vigilare per l’organizzazione delle elezioni entro i tempi legali”.[6]
Il 27 marzo, durante una conferenza stampa, l’Associazione Congolese per l’Accesso alla Giustizia (ACAJ) ha denunciato la presa in ostaggio della popolazione da parte della Sacra Unione, una manovra orchestrata dalla classe politica in generale, dopo la fine della coalizione FCC-CACH.
Georges Kapiamba, presidente di questa ONG per la difesa dei diritti umani, ha indicato che, «dopo il cambio di maggioranza all’Assemblea nazionale dei Deputati, seguito dalle dimissioni del governo del primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba, dalla nomina di un esploratore e di un nuovo Primo Ministro, Sama Lukonde Kyenge, la Sacra Unione della Nazione non è che una trasformazione dell’ex coalizione FCC-CACH, visto che, in realtà, i suoi membri si preoccupano solo per le proprie poltrone e i propri interessi egoistici a scapito della popolazione».
Georges Kapiamba ha dichiarato che «il ritardo registrato nella formazione del nuovo governo di Sama Lukonde Kyenge è essenzialmente dovuto alla negligenza, incoscienza, irresponsabilità e cupidigia della maggior parte dei politici che hanno aderito alla Sacra Unione per la Nazione. Essi combattono unghie e denti per preservare il loro posto nel governo, o per passare dal Parlamento al governo, o per ottenere importanti ministeri che permettano loro di trasformarsi in elargitori di denaro contante a favore di propri conoscenti e familiari». Secondo Georges Kapiamba, nonostante la buona volontà espressa dal Capo dello Stato, c’è un gruppo di individui che stanno bloccando la formazione del nuovo governo, tra cui alcuni ministri che non vogliono abbandonare il loro posto e vari deputati e senatori che vogliono lasciare il Parlamento per diventare ministri, cedendo il loro pasto parlamentare a mogli, figli o a qualsiasi altro membro di famiglia.
L’ACAJ chiede quindi al Presidente Tshisekedi di «constatare l’incapacità e la malafede della classe politica congolese circa la formazione di un governo più ridotto, meno dispendioso e preoccupato del benessere del popolo congolese e di procedere, se necessario, allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale, al fine di consentire al popolo di eleggere nuove persone animate da un senso dello Stato e da uno spirito patriottico … Nel caso in cui la classe politica persista nella sua irresponsabilità, arroganza, sconsideratezza ed egoismo, l’ACAJ, d’intesa con altre ONG e movimenti civici, si riserva il diritto di convocare, nel rispetto della Costituzione, delle manifestazioni pubbliche per ottenere lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale».
Nominato Primo Ministro il 15 febbraio scorso, Sama Lukonde Kyenge non è ancora riuscito a formare un nuovo governo. Secondo varie fonti, le discussioni tra le varie parti interessate, tra cui l’UDPS, l’AFDC, l’MLC, l’Insieme per la Repubblica e i dissidenti dell’FCC, sono ancora in corso.[7]
Il 29 marzo, il presidente dell’Assemblea nazionale, Christophe Mboso, ha affermato che il ritardo accumulato nella formazione del nuovo governo sta provocando una certa impazienza nella classe politica congolese. Ai deputati riuniti in seduta plenaria ha spiegato che il ritardo osservato nella formazione del nuovo governo è dovuto soprattutto alla necessità di assicurare gli equilibri politici e i requisiti costituzionali della rappresentatività nazionale e di genere: «La formazione di un nuovo governo della Repubblica è, ovviamente, una necessità, ma bisogna evitare che esso sia occasione di dissenso all’interno della nuova maggioranza. Esso deve essere formato sulla base degli equilibri politici e dei requisiti costituzionali della rappresentatività nazionale e di genere. Questo ci impedirà di assistere ancora una volta, come in passato, a reazioni di protesta da parte dei cittadini di certe province o di certe categorie sociali». Intanto, si proseguono le trattative per armonizzare le liste dei candidati ministri presentati dai partiti e raggruppamenti politici.[8]
2. ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DEPUTATI
a. L’apertura della sessione ordinaria di marzo
Il 15 marzo, il presidente dell’Assemblea Nazionale dei Deputati, Christophe Mboso Nkodia, ha dichiarato aperte le attività della sessione parlamentare ordinaria di marzo. Nel suo discorso di apertura, egli ha ricordato che la riqualificazione della maggioranza parlamentare ha portato all’elezione di un nuovo Comitato di Presidenza dell’Assemblea Nazionale e alla nomina di un nuovo Primo Ministro incaricato di formare un nuovo Governo sulla base della nuova maggioranza parlamentare. Christophe Mboso ha sottolineato che, all’interno dell’Assemblea nazionale, l’opposizione continuerà ad avere un suo posto e un suo ruolo. Egli ha promesso di darle sempre la possibilità di apportare le sue critiche e le sue osservazioni, per poter contribuire al buon governo del Paese: «L’opposizione ha il suo posto. I suoi diritti saranno rispettati. Permettere all’opposizione parlamentare di godere dei propri diritti e di disporre dei mezzi ad essa necessari è darle l’opportunità di essere più costruttiva a beneficio di tutti i cittadini e questo la incoraggerà a rinunciare a pratiche ostruttive … Perché ogni opposizione repubblicana deve proporre alternative credibili e costruttive, destinate a favorire il buon governo».
Va notato che la nuova maggioranza parlamentare è ora rappresentata dalla Sacra Unione della Nazione, nata in seguito al crollo della coalizione FCC-CACH, conseguente ad un accordo politico tra Félix Tshisekedi e Joseph Kabila. Sui 16 gruppi parlamentari che compongono l’Assemblea Nazionale, 13 apparterrebbero alla Sacra Unione della Nazione e 3 all’FCC, ma c’è ancora molta confusione, soprattutto per quanto riguarda il numero, le dimensioni e i nomi degli uni e degli altri.[9]
Il presidente dell’Assemblea nazionale, Christophe Mboso Nkodia, ha indicato che, nella sessione parlamentare ormai in corso, la priorità sarà data alle riforme elettorali. Egli ha sottolineato che, nell’attuale sessione parlamentare di marzo, la legge elettorale e la legge sull’organizzazione e il funzionamento della Commissione elettorale saranno prese in considerazione in via prioritaria e ha affermato che «questa particolare attenzione alla riforma elettorale implica anche la designazione dei vertici della stessa Commissione elettorale … Se l’anno scorso non si è riusciti a raggiungere un consenso su un candidato per la presidenza della Commissione elettorale, osiamo sperare che, questa volta, i responsabili delle confessioni religiose sapranno superare il loro ego, per riuscire a designare, al più presto, il loro delegato alla Commissione elettorale, per assicurarne la presidenza secondo le disposizioni legali».
Christophe Mboso ha insistito sul fatto che, «più si rinvia la procedura di sostituzione dei membri della Commissione elettorale, più si contribuisce ad accrescere il ritardo. Tutti devono esserne consapevoli e assumersi pienamente la propria parte di responsabilità». Egli ha quindi chiesto anche alle altre componenti della società civile e della classe politica di designare i loro propri delegati alla Commissione elettorale: «Chiediamo anche alle altre componenti della società civile e alla classe politica di procedere, il più rapidamente possibile, alla designazione degli altri membri della Commissione elettorale. L’Assemblea nazionale è pronta ad approvare, una volta designati, i candidati che verranno presentati, affinché si riesca a proseguire il processo elettorale il più rapidamente possibile».[10]
Oltre alle questioni elettorali che rimangono una priorità per questa sessione di marzo, l’Assemblea nazionale prenderà in considerazione anche altre questioni della vita nazionale. È quanto ha affermato Christophe Mboso Nkodia, presidente della camera dei deputati nel suo discorso di apertura: «Se le questioni elettorali rimangono una priorità per questa sessione, il loro esame non ci esime dal focalizzare la nostra attenzione anche su altri ambiti della vita nazionale. Il nostro lavoro, infatti, comprenderà molti altri temi relativi a materie legislative e non legislative».
– Per quanto riguarda le questioni legislative, è opportuno citare:
Il disegno di legge sulla ratifica del Protocollo relativo all’istituzione del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana.
Il disegno di legge sulla ratifica del Protocollo della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli relativo ai diritti delle persone con disabilità in Africa.
Il disegno di legge sulla tutela e promozione dei diritti delle persone disabili.
Il disegno di legge che determina i principi fondamentali relativi all’esercizio del diritto di sciopero.
Il disegno di legge sulla ratifica degli emendamenti di Kigali al Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.
La proposta di legge che modifica e integra la legge sui principi fondamentali relativi all’agricoltura.
La proposta di legge che modifica e integra il codice penale (sanzioni applicabili ai reati previsti dagli Atti di Ohada).
Il disegno di legge sulle modalità di applicazione dello stato di emergenza e dello stato d’assedio nella Repubblica Democratica del Congo.
– Per quanto riguarda le materie non legislative, è necessario citare:
L’audizione e l’approvazione del programma del nuovo governo.
L’esame dei rapporti della Commissione elettorale sul processo elettorale.
La riorganizzazione dei gruppi parlamentari, delle commissioni permanenti e delle sottocommissioni.
L’esame del rapporto annuale di attività della Commissione nazionale per i diritti umani.
L’approvazione della designazione dei membri della Commissione elettorale.
La prestazione di giuramento da parte dei giudici membri della Corte dei conti.
La revisione di alcune disposizioni del Regolamento interno dell’Assemblea nazionale.[11]
b. Qualche reazione al discorso di apertura
Il 15 marzo, al termine della seduta plenaria di apertura della sessione ordinaria di marzo, il deputato nazionale Gaël Bussa, segretario nazionale responsabile della gioventù del partito politico Corrente dei Democratici Rinnovatori (CDR) ha dichiarato che questa sessione parlamentare è molto importante per i Congolesi che si aspettano un netto miglioramento delle loro condizioni di vita: «Si tratta di una sessione molto importante. Sappiamo che il 15 febbraio scorso, già un mese fa, è stato nominato un nuovo Primo Ministro. Oltre all’insediamento del nuovo governo, la popolazione attende il miglioramento della situazione sociale: l’abbassamento dei prezzi dei generi alimentari, la riabilitazione e la costruzione delle strade, l’accesso all’acqua potabile, all’elettricità, all’istruzione primaria gratuita e all’assistenza sanitaria».
Oltre alle aspettative della popolazione, Gaël Bussa ha ricordato le riforme che il suo partito, membro della Coalizione dei Democratici (CODE) e della Sacra Unione della Nazione (USN), intende sostenere: riforme inerenti alla sicurezza, alla giustizia, all’istruzione e al processo elettorale. Egli ricorda inoltre che, già il 20 gennaio 2020, la CDR aveva presentato alcune proposte a proposito delle riforme elettorali, tra cui le elezioni presidenziali a suffragio universale diretto e a maggioranza assoluta dei voti espressi; l’elezione dei governatori e dei vice governatori a suffragio universale diretto; l’applicazione della soglia di ammissibilità a livello di circoscrizione e non a livello nazionale; l’abolizione del pagamento della caparra da parte dei candidati, al fine di sancire la parità di diritto e dare a tutti i Congolesi la possibilità di partecipare alla vita pubblica, senza impedimenti di ordine economico.[12]
Il 15 marzo, il deputato nazionale Delly Sessanga, presidente di Envol, ha dichiarato di aver apprezzato il discorso del presidente dell’Assemblea nazionale Christophe Mboso, soprattutto per quanto riguarda le riforme che verranno intraprese in questa sessione parlamentare di marzo. Tuttavia, egli ha affermato di aver notato una certa vaghezza per quanto riguarda la riforma della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI). Secondo lui, la riforma di questa istituzione deve precedere la nomina dei suoi membri: «Il presidente dell’Assemblea ha sottolineato l’importanza delle riforme, il che è molto positivo. Tuttavia, sarebbe necessario concordare un calendario di priorità in vista dell’organizzazione e dell’attuazione di queste riforme. C’è in particolare la questione della designazione dei nuovi membri della CENI, A questo proposito, sia nella società civile che nella classe politica, si nota oggi un certo consenso, affinché si possa procedere all’insediamento dei nuovi membri della CENI dopo la riforma della legge relativa all’organizzazione e funzionamento della CENI. Questo elemento non è stato sufficientemente chiarito nel discorso del presidente dell’Assemblea nazionale».
Delly Sessanga ha aggiunto: «Per poter attuare le riforme elettorali, l’Assemblea Nazionale dispone già di alcuni strumenti, tra cui la revisione della legge elettorale presentata dal G13, la petizione di revisione della costituzione inoltrata da Envol e la revisione della legge sulla CENI presentata da Lutundula. Penso che la priorità debba essere data alla legge Lutundula, perché ciò permetterebbe di procedere alla riforma della CENI, per poi nominarne i membri in conformità con i nuovi testi legislativi».
Delly Sessanga chiede all’attuale comitato di presidenza di distinguersi da quello precedente: «se l’anno scorso ci sono stati dei problemi, è stato perché il comitato uscente ha voluto procedere alla designazione del presidente della CENI prima di aver proceduto alla riforma di quest’ultima. Spero che l’attuale Comitato di presidenza non faccia lo stesso errore di quello precedente».[13]
La Sinergia delle Missioni di Osservazione Civica delle Elezioni (SYMOCEL) ha accolto con favore il desiderio espresso dal presidente dell’Assemblea nazionale, Christophe Mboso, di includere la questione delle riforme elettorali tra le questioni da esaminare durante l’attuale sessione parlamentare.
Tuttavia, «con sorpresa, nell’appello rivolto alle varie componenti interessate, affinché procedano alla designazione dei propri delegati presso la CENI, la SYMOCEL vi ha visto una sorta di malinteso che potrebbe generare una certa confusione sulle reali aspirazioni relative al problema delle riforme elettorali, perché queste ultime possono avere senso solo se sono prese in considerazione e approvate prima di qualsiasi nomina dei nuovi leader della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI)».
La SYMOCEL ritiene che la legge sull’organizzazione e il funzionamento della CENI debba essere esaminata e approvata per prima: «Ciò potrebbe facilitare la designazione dei prossimi membri della CENI, secondo criteri, condizioni e procedure chiaramente definite da una legge recentemente rivista e aggiornata e permetterebbe di evitare gli errori commessi nel passato». La SYMOCEL insiste sul fatto che la tappa delle riforme deve precedere quella della designazione dei nuovi membri della CENI.[14]
Il deputato nazionale Gratien de Saint Nicolas Iracan ha dichiarato che, durante questa sessione parlamentare di marzo, la riforma della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) deve essere una delle questioni prioritarie. Ma, secondo lui, è dapprima necessario prendere in considerazione i rapporti della CENI: «Per il momento, ciò che è prioritario è la revisione della legge sull’organizzazione e il funzionamento della CENI, ma bisogna partire anzitutto dall’analisi dei rapporti della CENI. Ce ne sono almeno due. Dopo ciò, occorre sottoporli al dibattito in seduta plenaria e raccoglierne le osservazioni che permetteranno di procedere alla revisione e riforma della legge sull’organizzazione e il funzionamento della CENI e della legge elettorale».
Inoltre, il deputato Gratien de Saint Nicolas Iracan si è detto favorevole all’idea di un censimento della popolazione. Egli ha precisato, tuttavia, che l’organizzazione di un censimento non deve essere motivo di sconvolgimento del calendario elettorale: «Sono completamente d’accordo per il censimento, perché siamo in un Paese di cui non conosciamo con precisione il numero dei suoi cittadini. Ne consegue che, quando si incomincia l’operazione di iscrizione degli elettori, il rischio è quello di registrare ance degli stranieri presenti sul territorio, ciò che è molto pericoloso. Inoltre, l’assenza di dati demografici precisi può favorire inevitabili brogli elettorali, modificando le cifre del registro elettorale. È quindi importante che ci sia un censimento che permetta di disporre di dati demografici reali e affidabili. Ma l’organizzazione del censimento non deve perturbare il calendario elettorale».
Il dibattito sul censimento generale della popolazione è di attualità e divide ancor di più la classe politica congolese. Se si decidesse di organizzarlo prima delle elezioni del 2023, molti osservatori temono che potrebbe essere strumentalizzato per prolungare il mandato dell’attuale Presidente della Repubblica, benché molti stiano chiedendo di organizzare le elezioni entro i tempi previsti dalla costituzione.[15]
c. L’approvazione del calendario delle attività parlamentari della sessione di marzo
Il 22 marzo, una settimana dopo l’apertura della sessione parlamentare, non è ancora stata convocata alcuna seduta plenaria. In effetti, affinché una seduta plenaria possa essere convocata, occorre dapprima convocare la riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari e delle commissioni permanenti. È quest’ultima che ha la prerogativa di redigere la prima stesura dell’ordine del giorno che viene poi proposto ai deputati in seduta plenaria. Essa è composta dai presidenti dei gruppi parlamentari e dai presidenti delle commissioni permanenti dell’Assemblea nazionale. Problema. In questo momento, in seguito alla riqualificazione della maggioranza parlamentare, non si sa ancora con precisione quale sia la nuova configurazione dei gruppi parlamentari e delle commissioni permanenti, poiché alcuni si identificano ancora con l’FCC di Joseph Kabila e altri con la nuova maggioranza.
Secondo Jean-Marc Kabund, primo vicepresidente dell’Assemblea nazionale, tredici dei 16 gruppi affermano di appartenere alla Sacra Unione e tre all’FCC, ma non c’è nulla di certo. Infatti, l’FCC dell’ex presidente della Repubblica, Joseph Kabila, rivendica 5 gruppi parlamentari.
Per sbloccare la situazione, il Comitato di presidenza dell’Assemblea nazionale ha ritenuto opportuno di convocare la riunione della Conferenza dei presidenti sulla base della vecchia configurazione dell’Assemblea, in modo da poter convocare una plenaria il prima possibile.[16]
Il 24 marzo, la Conferenza dei presidenti dell’Assemblea nazionale ha approvato la bozza del progetto di calendario per i lavori della sessione parlamentare ordinaria di marzo.
Questa bozza preliminare riprende alcuni arretrati legislativi, alcune materie nuove, il controllo parlamentare, il controllo delle finanze, l’esame dei rapporti della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) per il 2012-2018 e della Commissione Nazionale per i Diritti umani (CNDH), l’audizione e l’approvazione del programma di governo di Sama Lukonde, l’insediamento del nuovo governo e la nomina dei nuovi membri della CENI.
Tra le materie previste, vi sono la proposta di revisione della legge elettorale presentata dal gruppo delle 13 personalità (G13) e la proposta di revisione della legge sull’organizzazione e il funzionamento della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) presentata nel 2019 dal deputato Christophe Lutundula.
Ecco l’elenco delle materie su cui lavorare;
+ Arretrati legislativi:
– Proposta di legge che modifica e integra la legge n. 011/02 del 24 dicembre 2011, sui principi fondamentali in materia di agricoltura, promossa dal deputato Elvis Mutiri;
– Proposta di legge sui principi fondamentali relativi alla protezione e alla promozione delle popolazioni indigene pigmee, avviata dal deputato Rubin Rachidi Bukanga;
– Proposta di legge sull’organizzazione del referendum nella RDC, avviata dal deputato Lucain Kasongo;
– Proposta di legge sui principi fondamentali relativi all’esercizio del diritto di sciopero, avviata dal deputato Guy Mafuta Kabongo;
– Proposta di legge sulla creazione, organizzazione e funzionamento dell’ordine degli ingegneri agricoli nella Repubblica Democratica del Congo, avviata dal deputato Modeste Kazwazwa;
– Proposta di legge organica sulla tutela e promozione dei diritti degli anziani, avviata dal deputato Dhedhe Mupasa;
– Proposta di legge sulla creazione, organizzazione e funzionamento dell’ordine nazionale delle ostetriche, avviata dal deputato Eliezer Thambwe;
– Proposta di legge sul regime speciale di sicurezza per i pubblici ufficiali dello Stato, avviata dal deputato Maurice Ntambwe;
– Proposta di legge sulla creazione, organizzazione e funzionamento dell’ordine nazionale dei geologi, avviata dal deputato Garry Sakata;
– Proposta di legge modificante la Legge n. 18/021 del 26 luglio 2018 sullo statuto degli ex Presidenti della Repubblica eletti e sui benefici concessi agli ex capi di Istituzioni dello Stato, avviata dal deputato Jacques Djoli;
– Proposta di legge organica sull’abrogazione della legge organica n. 18/023 del 13 novembre 2018 sull’istituzione, organizzazione e funzionamento del Consiglio nazionale per il monitoraggio dell’accordo e del processo elettorale, avviata dal deputato Delly Sesanga;
– Proposta di legge modificante e integrante il decreto del 30 gennaio 1940 sul codice penale (sanzioni applicabili ai reati previsti dagli atti uniformi dell’OHADA), promossa dal deputato Lucain Kasongo;
– Proposta di legge modificante e integrante il decreto del 30 gennaio 1940 sul codice penale (lotta alla corruzione), avviata dal deputato Jean-Pierre Pasi Zapamba;
– Progetto di legge sull’autorizzazione della ratifica dell’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal relativo alle sostanze che riducono lo strato di ozono, avviato dal Governo;
– Progetto di legge sull’autorizzazione della ratifica del protocollo della Carta africana sui diritti delle persone diversamente abili in Africa, avviato dal Governo;
– Progetto di legge sulle modalità di applicazione dello stato di emergenza e dello stato d’assedio nella Repubblica Democratica del Congo, avviato dal governo.
+ Materie nuove:
– Proposta di legge modificante e integrante il decreto-legge n. 89-031 del 7 agosto 1989 sull’istituzione dell’imposta di promozione dell’industria, avviata dal deputato Boris Mbuku;
– Proposta di legge modificante e integrante la legge elettorale n. 06/006 del 9 marzo 2006 sull’organizzazione delle elezioni presidenziali, legislative, provinciali, urbane, comunali e locali come modificata dalla legge n, 11/003 / del 25 giugno 2011, legge n. 15/001 del 12 febbraio 2015 e legge n. 17/013 del 24 dicembre 2017, presentata dai deputati Delly Sesanga, Christophe Lutundula, Jacques Djoli, André Claudel Lubaya, Henri Thomas Lokondo, Jean-Jacques Mamba, Charles Makengo Ngombe, Patrick Muyaya, Juvénal Munubo e Jean-Marc Mambindi;
– Progetto di legge relativo alla rendicontazione della legge finanziaria 2020, che dovrà essere presentato dal governo.
Il calendario è stato approvato e dovrà essere presentato ai deputati riuniti in seduta plenaria per approvazione definitiva.
I membri della conferenza dei presidenti hanno discusso anche sul problema dell’appartenenza e del funzionamento di alcuni gruppi parlamentari, creatosi dopo il cambio della maggioranza parlamentare, attualmente detenuta dalla Sacra Unione della Nazione.
Il relatore dell’Assemblea nazionale, Joseph Lembi Libula, ha affermato: «Ci siamo incontrati secondo la vecchia configurazione dei presidenti dei gruppi parlamentari e dei presidenti di commissione perché, all’interno di vari gruppi parlamentari, molti membri non condividono più le stesse opinioni. In alcuni gruppi parlamentari, molti membri non ci sono più, per aver aderito alla Sacra Unione della nazione»,[17]
Il 29 marzo, in seduta plenaria, l’Assemblea nazionale ha approvato il calendario definitivo per la sessione parlamentare ordinaria di marzo. Secondo il regolamento interno, nel corso dell’intera sessione, in questo calendario possono essere integrate anche altre materie ritenute urgenti, sempre su proposta della conferenza dei presidenti e dopo approvazione da parte dell’assemblea plenaria.[18]
3. IN SENATO
a. L’approvazione del calendario delle attività per la sessione ordinaria di marzo
Il 15 marzo, in occasione dell’apertura della sessione parlamentare ordinaria di marzo e vista l’attuale situazione del Paese, il presidente del Senato, Modeste Bahati Lukwebo, ha insistito sull’urgenza di accelerare la formazione del nuovo governo. A questa prima seduta plenaria condotta sotto la direzione del nuovo Comitato di presidenza, erano presenti 67 senatori su un totale di 109.[19]
Il 23 marzo, la Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari del Senato ha approvato la bozza preliminare del calendario delle attività per la sessione ordinaria di marzo. Secondo Jean-Michel Kanyimbu, relatore del Senato, questa bozza preliminare del calendario, da considerarsi ormai come progetto di calendario, è stata approvata con alcuni emendamenti e sarà presentata in seduta plenaria per approvazione definitiva.[20]
Il 29 marzo, l’assemblea plenaria del Senato ha approvato il calendario definitivo delle attività per la sessione ordinaria di marzo. Tra le questioni selezionate vi sono degli arretrati legislativi, delle nuove materie, il controllo parlamentare, l’audizione dei rapporti di missione, l’audizione del rapporto sintetico nazionale delle vacanze parlamentari.
+ Tra gli arretrati legislativi, si possono citare:
– proposta di legge organica sulla creazione, organizzazione e funzionamento dell’Agenzia nazionale per la lotta contro la corruzione, presentata dal compianto deputato Henry Thomas Lokondo (in seconda lettura);
– progetto di legge sull’autorizzazione dell’adesione della Repubblica Democratica del Congo alla creazione della Commissione africana per l’aviazione civile del 16 dicembre 2009.
+ Tra le nuove materie:
– proposta di legge sul trapianto di organi, tessuti e cellule del corpo umano, presentata del senatore Kaumba Lufunda;
– proposta di legge sul traffico di stupefacenti e sostanze psicotrope, avviata dal senatore Jean-Laury Lilongo Botshili;
-proposta di legge sulla determinazione dei principi fondamentali relativi alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica, promossa dal Senatore Guy Loando Mboyo.
Si tratta di un calendario aperto, a cui si potranno aggiungere altre materie.
Nel suo discorso di apertura della sessione, il presidente del Senato, Bahati Lukwebo, aveva annunciato delle riforme istituzionali che il parlamento e il governo dovranno avviare, per promuovere lo sviluppo della Repubblica Democratica del Congo.
Queste riforme, aveva detto, riguardano, tra l’altro, il processo elettorale e la sua trasparenza, la governabilità delle province, la nazionalità, il clima imprenditoriale, la sicurezza giudiziaria e la programmazione di investimenti nei settori chiave, tra cui agricoltura, pesca, allevamento, industria, idrocarburi, energia, infrastrutture, ambiente, cultura, turismo e telecomunicazioni.[21]
Il 29 marzo, in seduta plenaria, i senatori hanno preso atto delle dimissioni del primo vicepresidente Samy Badibanda Ntita. Ciò è avvenuto in seguito alla lettura della sua lettera di dimissioni da parte della vice relatore, Nathalie Bul’an’sung Sanata, che ha precisato: «la lettera di dimissioni dell’ex primo vicepresidente è conforme a quanto previsto dall’articolo 28 del nostro regolamento interno, secondo il quale le funzioni dei membri del Comitato di presidenza del Senato terminano, tra l’altro, nel caso di dimissioni. La questione della sua sostituzione sarà iscritta nell’ordine del giorno delle nostre prossime sedute plenarie». Samy Badibanda Ntita si era dimesso poco dopo l’insediamento del nuovo Comitato di presidenza del Senato, attualmente guidato da Bahati Lukwebo.[22]
[1] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 22.02.’21; Patient Ligodi – RFI, 28.02.’21
[2] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 02.03.’21
[3] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 14.03.’21
[4] Cf Politico.cd, 14.03.’21; Hervé Pedro – Politico.cd, 15.03.’21; Actualité.cd, 19.03.’21
[5] Cf Prince Mayiro – 7sur7.cd, 25.03.’21
[6] Cf Prince Mayiro – 7sur7.cd, 26.03.’21
[7] Cf Ivan Kasongo – Actualité.cd, 27.03.’21; Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 27.03.’21
[8] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 29.03.’21
[9] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 15.03.’21; Berith Yakitenge – Actualité.cd, 15,03,’21
[10] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 15,03,’21
[11] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 15.03.’21
[12] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 15,03,’21
[13] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 16.03.’21; Roberto Tshahe – 7sur7.cd, 16.03,’21
[14] Cf Actualité.cd, 16.03.’21
[15] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 17.03.’21
[16] Cf Patient Ligodi – RFI. 23.03.’21
[17] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 25 et 27.03.’21
[18] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 29.03.’21
[19] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 15.03.’21
[20] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 24.03.’21
[21] Cf Berith Yakitenge – Actualité.cd, 29.03.’21
[22] Cf Clément Muamba – Actualité.cd, 30.03.’21