INDICE
1. I PROVVEDIMENTI PRESI A FAVORE DELLA GRATUITÀ DELL’INSEGNAMENTO PRIMARIO
2. L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE FINANZIARIA PER IL 2020
3. IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DAVANTI AL PARLAMENTO
1. I PROVVEDIMENTI PRESI A FAVORE DELLA GRATUITÀ DELL’INSEGNAMENTO PRIMARIO
Il 5 ottobre, il vice ministro delle finanze, Junior Mata, ha dichiarato che il governo ha appena erogato una somma aggiuntiva di 41.678.475.595 FC, ovvero 24.972 milioni di dollari, per finanziare la prima fase aggiuntiva degli stipendi degli insegnanti per il mese di settembre 2019.
Tale erogazione manifesta la volontà, da parte del governo, di pagare gli stipendi di 34.740 insegnanti su un totale di 132.614 non retribuiti e di riaggiustare gli stipendi dei 410.284 insegnanti già retribuiti. L’obiettivo è quello di aumentare gli stipendi più bassi per portarli da 74 $ a 100 $ e lo stipendio medio, per portarlo a 410.284 FC, cioè 245 $ al mese.
Complessivamente, il pacchetto delle rimunerazioni per i 445.024 insegnanti, proposto dal Ministero della Pubblica Istruzione (EPST), passa da 42.045 milioni di $ a 67.540 milioni di $ al mese, cioè un addizionale mensile di 25.495 milioni di $ e di 76.485 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019. In tal modo, il pacchetto delle rimunerazioni dell’ultimo trimestre del 2019, cioè da ottobre a dicembre, passa da 126.135 milioni di $ a 202.650 milioni di $.
Tuttavia, anche se sono assicurati gli stipendi di 445.024 insegnanti, rimangono ancora 199.261 insegnanti, di cui 97.874 non retribuiti e 104.387 nuove unità, anch’essi non retribuiti, che continuano a chiedere la rimunerazione dei loro stipendi da parte del governo.
Un altro problema, che finora rimane senza risposta, è il finanziamento delle spese di funzionamento delle scuole pubbliche e degli uffici addetti alla direzione. Su 51.574 scuole primarie pubbliche e uffici direttivi ripresi dal Ministero dell’Istruzione primaria, secondaria e tecnica, solo 42.170 potranno usufruire del finanziamento statale delle spese di funzionamento.
Perciò, il governo prevede di sbloccare una somma mensile aggiuntiva di 37.500 FC (22,4 $) per scuola, cioè 947.498 $ al mese e 2.842 milioni di $ da ottobre a dicembre 2019. Pertanto, il pacchetto verrà aumentato a 50 $ (82.500 FC) al mese, contro gli attuali 26.9 $ (45.000 FC).[1]
Il 17 ottobre, il ministro delle finanze, José Sele Yalaghuli, e il vicepresidente della Banca Mondiale per la Regione Africa, Hafez Ghanem, hanno raggiunto un accordo affinché la Banca Mondiale possa sbloccare 5 miliardi di dollari in 5 anni, per finanziare vari progetti previsti dal governo congolese. Tra i progetti da finanziare ci sarà anche la gratuità dell’istruzione di base.
Il primo esborso dovrebbe essere disponibile entro i prossimi sei mesi, a condizione che il governo soddisfi le condizioni stabilite dalla Banca Mondiale, tra cui la presentazione di statistiche affidabili sugli alunni che frequentano; sugli insegnanti retribuiti, non retribuiti e nuovamente assunti; e sulle scuole pubbliche viabili, non viabili e in costruzione.
Secondo Jean-Christophe Carret, direttore delle operazioni della Banca Mondiale, i 5 miliardi di $ non saranno considerati come aiuti di bilancio, ma piuttosto come un pacchetto messo a disposizione del Paese, per aiutarlo a realizzare altri progetti, come la copertura sanitaria universale promessa dal Capo dello Stato.[2]
Il 20 novembre, il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba ha dichiarato che, «come qualsiasi riforma di rilievo, la gratuità dell’istruzione primaria non poteva che avere delle conseguenze sul sistema educativo. Il governo è consapevole dei problemi sorti nel corso dell’applicazione delle misure adottate per rendere gratuito l’insegnamento primario. Tra le difficoltà, si possono citare: l’enorme aumento degli alunni iscritti, l’insufficienza del personale docente, la mancanza di materiale didattico, le proteste e gli scioperi degli insegnanti in alcune scuole convenzionate». Ha tuttavia aggiunto che il governo ha adottato alcune misure per riaggiustare i salari degli insegnanti, almeno a livello delle scuole elementari. Ha inoltre deciso di informatizzare gli insegnanti non retribuiti, di coprire le spese di funzionamento delle scuole e degli uffici delle direzioni, di fornire un’indennità di trasporto e di alloggio agli insegnanti nelle grandi città.[3]
Il 6 dicembre, durante la 13ª riunione ordinaria del Consiglio dei Ministri, il Capo dello Stato Félix Tshisekedi ha informato i membri del Consiglio circa i colloqui positivi che si sono svolti tra, da un lato i membri del suo gabinetto e i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione (EPST) e, dall’altra, i rappresentanti delle scuole convenzionate. Secondo il rapporto di detto Consiglio dei Ministri reso pubblico dal portavoce del governo Jolino Makelele, «alla fine dei colloqui, si è deciso di informatizzare gli insegnanti non pagati (NP) entro la fine di gennaio 2020 e gli insegnanti Nuove Unità (NU) entro il secondo trimestre del 2020». Il Presidente della Repubblica, che ha presieduto la riunione del Consiglio dei Ministri, ha inoltre esortato il governo a proseguire gli sforzi per la costruzione delle 300 scuole previste nell’ambito della realizzazione della gratuità dell’istruzione di base. Il presidente Tshisekedi ha ricordato che questa misura di istruzione gratuita è prevista dalla Costituzione e che riguarda solo l’istruzione primaria.[4]
Il 13 dicembre, reagendo al discorso di Felix Tshisekedi sullo stato della nazione pronunciato davanti alle due camere del parlamento, il cardinale Fridolin Ambongo Besungu ha affermato che «gli insegnanti devono essere pagati. Finora, gli insegnanti non retribuiti e recentemente assunti (nuove unità) ricevevano lo stipendio dai genitori dei loro alunni. Oggi non sono pagati e questo è preoccupante. Questa situazione deve essere risolta al più presto. Non si può aspettare fino a febbraio o marzo dell’anno prossimo per prendersi cura di loro, perché anch’essi sono dei padri e delle madri di famiglia».[5]
Il 15 dicembre, in una conferenza stampa, il segretario generale della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO), padre Donatien Nshole Babula, ha presentato la posizione della Chiesa cattolica sulla questione della gratuità dell’istruzione primaria. Dopo una riunione di valutazione con i coordinatori diocesani e provinciali sotto l’egida del coordinamento nazionale delle scuole convenzionate cattoliche, egli ha dapprima presentato i seguenti progressi:
– Un massiccio afflusso di allievi finora scolarizzati, i cui genitori non riuscivano a pagare il contributo richiesto dagli insegnanti per sopperire al magro stipendio loro accordato dallo stato.
– Un certo aumento degli stipendi degli insegnanti.
– L’aumento del finanziamento delle spese di funzionamento delle scuole da parte dello stato.
– L’abolizione del contributo dei genitori come complemento dello stipendio degli insegnanti.
– L’abolizione di altre spese scolastiche.
– 166.649 (71,4%) insegnanti delle scuole cattoliche convenzionate sono pagati.
– 11.565 (70,7%) scuole cattoliche convenzionate sono informatizzate e sovvenzionate.
Padre Donatien Nshole ha poi segnalato le seguenti sfide:
– 22.698 (9,7%) insegnanti Non Pagati (NP).
– 44.138 (18,9%) insegnanti nuove unità (NU) non registrate e, quindi non retribuiti.
– 1.898 (11,6%) scuole informatizzate, ma non sovvenzionate.
– 1.317 (8,1%) scuole non informatizzate né sovvenzionate.
– 1.330 (8,1%) scuole non riconosciute dallo stato ma operative.
– 243 (1,5%) scuole riconosciute dallo stato ma non operative.
– Demotivazione degli insegnanti NP e NU e degli agenti ausiliari (direttori di disciplina, supervisori, sentinelle, segretari, operai) che non sono retribuiti.
– Scioperi continui o a singhiozzo da parte degli insegnanti che ricevono uno stipendio insufficiente.
– Difficoltà di funzionamento delle scuole non finanziate, a causa della mancanza di finanziamento delle spese di funzionamento da parte dello stato.
– Altissimo tasso di affluenza di alunni e insufficienza delle strutture scolastiche.
– Mancanza di materiali didattici e dei libri di testo, in particolare per le materie di 7ª e di 8ª.
– Mancanza di equità nella copertura delle spese di funzionamento.
– Arresto di tutti i progetti intrapresi, tra cui la costruzione di nuove infrastrutture e la fornitura di attrezzature.
Infine, il segretario generale della Cenco ha proposto le seguenti raccomandazioni:
– Mettere in atto, in gennaio 2020, il pagamento dello stipendio degli insegnanti finora Non Pagati (N.P), come promesso dal Capo dello Stato;
– Rassicurare gli insegnanti Nuove Unità (NU) che saranno pagati retroattivamente;
– Individuare le scuole informatizzate ma non ancora sovvenzionate, quelle non informatizzate e quindi non sovvenzionate e procedere al pagamento delle spese del loro funzionamento;
– Eseguire la promessa del Capo dello Stato di porre fine alla moratoria sull’apertura delle scuole, mediante l’armonizzazione della mappatura delle scuole e la revisione delle strutture delle classi;
– Sovvenzionare le spese degli esami di stato, per evitare la corruzione e incoraggiare la serietà e istituire un comitato organizzatore indipendente a livello nazionale e provinciale, comprendente tutti i partner educativi;
– Stabilire un piano di costruzione e di riabilitazione delle scuole;
– Assicurare la fornitura di banchi scolastici e di mezzi didattici;
– Procedere all’abolizione o alla fusione di uffici amministrativi pletorici, molto costosi e spesso creati al di fuori delle norme vigenti;
– Procedere all’urgente riforma del servizio di controllo delle retribuzioni (SECOPE), per garantire la trasparenza della documentazione del personale docente e la tracciabilità dei fondi messi a disposizione;
– Promuovere efficacemente l’etica professionale attraverso il controllo e l’applicazione rigorosa di sanzioni amministrative e penali nei casi di corruzione in atti educativi;
– Interdire l’intervento intempestivo dell’ANR, dei partiti politici e di altri servizi speciali nelle scuole.[6]
2. L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE FINANZIARIA PER IL 2020
Il 27 settembre, il Governo ha approvato il progetto di legge finanziaria per l’anno 2020. Tale progetto ammonta a 7 miliardi di dollari (11.853,4 miliardi di franchi congolesi), con entrate e spese previste in pareggio. Rispetto al budget del 2019, si constata un aumento di circa il 14,5%. Il tasso di crescita a livello nazionale è previsto al 5,4%.[7]
Tenuto conto delle priorità del Capo dello Stato, il budget 2020 sembra essere un po’ modesto. Ad esempio, la spesa per l’istruzione dovrebbe raggiungere la soglia del 20% del totale, cioè 1,7 miliardi; le operazioni militari contro i gruppi armati ancora attivi nell’est del paese richiederebbero molte risorse, ma il budget non vi ha riservato che 328 milioni di $ su un totale di 330 milioni di $ previsti per la sicurezza a livello nazionale; circa 1 miliardo e 412 milioni di dollari saranno spesi per garantire il funzionamento delle istituzioni e dei ministeri; 2 miliardi verrebbero utilizzati per la remunerazione degli agenti statali, ecc. Va ricordato che, in quest’anno 2019, le entrate dello stato si aggirano intorno ai 4,9 miliardi di dollari, contro una previsione di 5,9 miliardi di dollari. Infine, questo budget 2019 è ben inferiore a quello di 9 miliardi di dollari, presentato dall’ex primo ministro Augustin Matata nel 2015, anno in cui l’economia congolese registrò un tasso di crescita del 9,7%.[8]
Da parte della maggioranza parlamentare, il deputato Gary Sakata Tawab ha affermato che questo budget non consentirà al governo di realizzare il suo programma e non soddisferà le aspettative dei Congolesi: «Non vedo come questi pochi 7 miliardi possano dare speranza al nostro popolo. Se da questi 7 miliardi di $, se ne prendono quasi 3 per applicare la tanto attesa gratuità dell’istruzione primaria, ne rimangono solo 4. Pertanto, rimane ben poco per la sicurezza del Paese, la sanità, la rimunerazione dei dipendenti statali e le grandi infrastrutture».[9]
Secondo molti osservatori, con un budget di soli 7 miliardi di $ previsti per il 2020, il Presidente Félix Tshisekedi non potrà certo mantenere le sue molte promesse. La lotta anticorruzione rimane il mezzo più efficace per aumentare le entrate pubbliche e soddisfare le necessità della popolazione.
Le previsioni finanziarie del governo contrastano con le molte promesse fatte ai Congolesi dal presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi.
La gratuità dell’istruzione di base e l’assistenza sanitaria per i militari, l’attuazione del piano nazionale del digitale, la modernizzazione dell’agricoltura, la creazione di un fondo di garanzia a favore dei giovani imprenditori, l’indispensabile aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, dei militari e degli agenti di polizia, i lavori di costruzione di infrastrutture di base e l’assoluta necessità di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, sono altrettanti settori che richiedono molte risorse finanziarie.
Il governo prevede un aumento del debito estero di 7,5 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, al fine di finanziare le sue politiche economiche al di là delle entrate locali. Tuttavia, il Presidente Félix Tshisekedi non potrà disporre di risorse sufficienti per materializzarsi le sue promesse, almeno durante l’anno 2020. Soprattutto perché, secondo diversi rapporti, lo Stato perde almeno 15 miliardi di dollari (l’80% delle entrate pubbliche) ogni anno, a causa della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’appropriazione indebita di fondi pubblici. Per fermare questa emorragia, che rimane la principale causa del sottosviluppo del Paese, il Capo dello Stato ha annunciato la creazione di una commissione specializzata anti corruzione e l’approvazione di misure importanti capaci di arginare questo flagello nazionale.[10]
L’11 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato un progetto di legge finanziaria di 10 miliardi di dollari per l’anno 2020. «Se ci riuscirà, sarà una grande impresa: un aumento del 50% delle entrate è qualcosa di finora inaudito», ha detto un analista. Secondo vari osservatori, sulla base dei rapporti di rendicontazione, il tasso di mobilitazione delle entrate non ha mai superato il 60% del totale previsto. Ogni volta che un governo ha dichiarato di voler raggiungere 100 $, nella migliore delle ipotesi ne ha ricevuto solo 60. Secondo alcune fonti, gli esperti del governo scommettono su un 17% di risorse provenienti dai partner internazionali, cioè circa 1.700.000 dollari.[11]
Il 18 novembre, la Camera dei Deputati ha iniziato a esaminare la proposta di legge finanziaria per il 2020, presentata l’8 novembre dal primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba. Il progetto è valutato in entrate e spese sui 10 miliardi di dollari. Le entrate esterne previste sono state fissate a 1 miliardo e 425 milioni di dollari. Confrontandole con le previsioni (695,634 milioni di dollari) per l’anno 2019, si nota un aumento del 104,9%. Le entrate interne sono valutate a 7 miliardi e 912 milioni di $. Confrontandole con quelle previste per il 2019 (5,059 miliardi), si nota un aumento del 56,4%. Le entrate interne rappresentano l’84,7% del budget generale e le entrate esterne rappresentano il 15,3%. La Camera dei Deputati ha dichiarato ammissibile il progetto di legge finanziaria 2020 e lo ha inviato al comitato Ecofin per un esame approfondito.[12]
Secondo il Primo Ministro, Sylvestre Ilunga Ilunkamba, la modicità del budget nazionale congolese rimanda alla paradossale domanda del perché un Paese così grande e popolato come la RD Congo, con un potenziale economico straordinario e con risorse naturali incomparabili, è classificato tra i paesi aventi il budget più basso del mondo.
«Il nostro sistema fiscale funziona ancora in modo efficace? Le entrate riscosse dagli agenti dei servizi finanziari dello Stato arrivano interamente nelle casse dello Stato? Quelli che si impossessano illegalmente del denaro dello Stato sono davvero puniti?», si è egli chiesto, aggiungendo: «Il governo si impegna a perseguire tutti quelli che si rendono responsabili di malversazione indebita di fondi pubblici, di evasione fiscale, di corruzione e di altre pratiche illegali, privando così lo Stato dei mezzi finanziari destinati a favore della popolazione». Il Primo Ministro Ilunga Ilunkamba ha infine detto che, se necessario, poiché il male è profondo, nulla impedirà l’apertura di inchieste giudiziarie a partire dai segni esteriori di un arricchimento rapido e illecito, precisando che «ciò riguarda anche e in primo luogo, i membri del governo e tutti gli altri funzionari dello Stato».
Fondamentalmente, tra le principali innovazioni apportate da questo progetto di legge finanziaria 2020 si può citare l’applicazione della gratuità dell’istruzione primaria gratuita, avviata in settembre 2019, con l’aumento degli stipendi degli insegnanti, l’informatizzazione degli insegnanti non retribuiti, la copertura delle spese di funzionamento delle scuole, la costruzione e la riparazione delle infrastrutture scolastiche e l’acquisto di materiale didattico. Si può citare anche il tentativo di copertura sanitaria universale, attraverso la costruzione, la riparazione e l’equipaggiamento di infrastrutture sanitarie, il rafforzamento della ricerca scientifica e l’acquisto di farmaci generici per la fornitura di ospedali e centri sanitari, al fine di consentire a tutti l’accesso all’assistenza sanitaria.[13]
Mentre, tra le priorità, il governo ha iscritto la lotta contro i gruppi armati attivi nell’Est del Paese, il progetto di legge finanziaria per il 2020 prevede 355 milioni di dollari riservati al Ministero della difesa, di cui 352 milioni per le operazioni militari. Tale somma corrisponde al 3,7% delle spese del budget generale.
Inoltre, la proposta del governo prevede un pacchetto di 304 milioni di $ per la retribuzione di un effettivo di 204.898 soldati, in diminuzione rispetto ai 221.333 soldati registrati nella legge finanziaria del 2019. Per quanto riguarda gli investimenti, il progetto di legge finanziaria del 2020 prevede una somma di 24 milioni di $ per finanziare 12 progetti, tra cui la riabilitazione del campo militare di Bokala a Mbandaka, le basi militari di Kitona e Kamina, la riabilitazione e l’ampliamento dell’ospedale militare di Camp Kokolo e del Centro di addestramento delle truppe aviotrasportate (CETA).
Rispetto alla legge finanziaria del 2019, che prevedeva 330 milioni di dollari per la rimunerazione del personale militare e 328 milioni di dollari per le operazioni militari, nel 2020 si nota un aumento di soli 25 milioni di dollari. Non si registra alcun aumento significativo dello stipendio base del personale militare, la cui media oscilla tra i 75 e i 150 $ al mese.
Come nel 2019, circa l’80% del budget della difesa è assegnato alla remunerazione e del personale e al funzionamento dei servizi militari.
Benché il budget della difesa sia molto basso, per il 2020 il governo prevede di formare 128.749 soldati, tra cui 18.000 sottoufficiali, di reclutare 18.000 nuove reclute per rafforzare il proprio personale e di costruire 14 basi militari.
Di fronte alla necessità di combattere i gruppi armati ancora attivi nell’Est del Paese e di consolidare l’autorità dello Stato in quei territori, è necessario che il Governo trovi le risorse necessarie per poterlo fare.[14]
Nell’ambito della gratuità dell’istruzione primaria, nel progetto di legge finanziaria per il 2020 il governo congolese ha pianificato l’informatizzazione di 45.000 insegnanti su un totale di 97.874 non ancora pagati dopo la regolarizzazione di 34.740 insegnanti nell’ultimo trimestre del 2019.
Oltre alle infrastrutture scolastiche da costruire, o riabilitare ed equipaggiare, il governo intende coprire anche le spese di funzionamento di oltre 27.000 scuole.
Di conseguenza, al Ministero dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Tecnica è stata assegnata la somma di 2.778,6 miliardi di FC (1,64 miliardi di $), di cui i 2.345,7 miliardi di FC (1,38 miliardi di $) per la gratuità dell’istruzione primaria, avviata all’inizio dell’attuale anno scolastico.
Il vice primo ministro e ministro del bilancio, Baudouin Mayo Mambeke, ha dichiarato che, «per quanto riguarda la gratuità dell’istruzione di base, nel progetto di legge finanziaria del 2020, il governo ha previsto di costruire e riabilitare scuole per un importo di 222,5 miliardi di FC (131 milioni di $ ); di fornire a queste scuole le attrezzature e il mobilio necessario, per un importo di 94,7 miliardi di FC (55,7 milioni di $); di dotarle di materiale didattico e scolastico, per un valore di 28,9 miliardi di FC (17 milioni di dollari); di aggiornare e finanziare le spese di funzionamento di 27.448 scuole e di 2.791 uffici di direzione; di istituire centri ufficiali di vendita di materiale scolastico, per un importo di 23,9 miliardi di FC (14 milioni di dollari); di aumentare il salario minimo di 449.151 insegnanti e di istituire un bonus per 105.766 insegnanti che lavorano in zone rurali, di cui 45.000 non ancora retribuiti».
Lo stipendio è ancora fissato a 410.284 FC, cioè 245 $. Gli insegnanti che vivono nelle città di Kinshasa e Lubumbashi ricevono, oltre allo stipendio base, le spese di trasporto e un’indennità di alloggio, mentre quelli delle zone rurali continueranno a guadagnare più o meno 100 $.[15]
Il 6 dicembre, in una conferenza stampa tenutasi a Kinshasa, il rappresentante residente del Fondo Monetario Internazionale (FMI) nella Repubblica Democratica del Congo, Philippe Egoumé, ha fatto notare la buona volontà del governo nel voler mobilitare maggiori entrate pubbliche interne, ma ha affermato che un aumento delle entrate dal 50 al 60%, da un anno all’altro, non è affatto realistico. In effetti, il FMI pensa che le entrate dello stato possono aumentare tra l’1 e il 2% del PIL (50 miliardi di $), ovvero dai 500 milioni di $ a 1 miliardo di $. Tenendo conto delle previsioni del FMI sulla traiettoria delle entrate pubbliche, il rischio è di avere, nell’esecuzione del budget del 2020, un divario compreso tra i 4 e i 5 miliardi di $. La mobilitazione delle entrate interne potrebbe avverarsi molto difficile, soprattutto perché una delle grandi miniere della RD Congo, Matanda Mining, ha chiuso le sue attività. Chi dice chiusura dice anche meno tasse e, quindi, meno entrate per lo stato. Questa miniera rappresentava il 20% della produzione mineraria della RDC (rame e cobalto).[16]
Il 13 dicembre, il Vice Primo Ministro e Ministro del Bilancio, Baudouin Mayo Mambeke, ha rivelato che «il progetto di legge finanziaria per il 2020 prevede l’elettrificazione progressiva delle città, mediante la costruzione o la riabilitazione di piccole dighe e l’elettrificazione di 145 territori, 45 all’anno, mediante l’utilizzazione di pannelli solari». Attualmente, 121 centri abitati (città, comuni, villaggi) sono elettrificati. Inoltre, il 62% della lunghezza delle linee di distribuzione si trova nel Kongo-Centrale e nella città di Kinshasa e il 15% nel Katanga. A livello nazionale, il tasso medio di elettrificazione si aggira intorno al 9%. Inoltre, su una potenza totale valutata sui 2.516 MW, la Società Nazionale dell’Elettricità (SNEL) ha una capacità di produzione di circa 2.416 MW, pari al 96% della potenza nazionale installata, costituita principalmente da centrali idroelettriche.[17]
Il 15 dicembre, a Kinshasa, la Camera dei Deputati e il Senato hanno approvato la versione finale della legge finanziaria per il 2020 e ciò dopo armonizzazione del testo in commissioni miste.
Le due camere del Parlamento avevano adottato il progetto di legge in termini diversi. Questo testo era stato inviato a un comitato misto congiunto per armonizzazione, prima della sua approvazione. Al Senato, su 81 senatori presenti, 79 hanno votato a favore e 2 si sono astenuti. Alla Camera dei Deputati, su 361 deputati presenti, 353 hanno votato sì, 2 hanno votato no e 6 si sono astenuti.
Il budget nazionale per il 2020 è stato infine aumentato di 1.324 miliardi di franchi congolesi (778.823 $, secondo il tasso di cambio vigente: 1.700 FC per 1 dollaro). Questo aumento è stato proposto dal Senato che ha reperito tali risorse nei settori del minerario e degli interni. Queste entrate aggiuntive non erano state contabilizzate nel progetto di legge finanziaria presentato dal governo e precedentemente approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati.[18]
3. IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DAVANTI AL PARLAMENTO
Il 13 dicembre, nel suo discorso sullo stato della nazione e pronunciato davanti alle due Camere del Parlamento riunite in Congresso, il presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, ha affermato che due milioni e cinquecento mila ragazzi in età scolare ma finora esclusi dal sistema educativo, sono tornati a scuola grazie al programma di gratuità dell’istruzione di base. Egli ha sottolineato che la gratuità dell’istruzione primaria consiste nell’abolizione di tutte le spese scolastiche finora pagate dai genitori. Perciò, per porre fine al contributo finora versato dai genitori per pagare gli stipendi degli insegnanti, il presidente Tshisekedi ha affermato di aver incaricato il governo di procedere, già da settembre 2019, all’aumento degli stipendi del personale docente e al finanziamento delle spese di funzionamento delle scuole e degli uffici di direzione. A tale proposito, egli ha assicurato che, da allora, «non è stato segnalato alcun ritardo nel pagamento degli stipendi».
Tenendo conto delle osservazioni che il cardinale Fridolin Ambongo Besungu ha fatto durante la celebrazione della sua prima messa come cardinale a Kinshasa, il 17 novembre 2019, Félix Tshisekedi ha dichiarato di essere stato lui a chiedere ai membri del suo gabinetto di iniziare dei colloqui con i responsabili delle scuole cattoliche convenzionate e del Ministero dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Tecnica, per «trovare risposte adeguate al problema della rimunerazione degli insegnanti finora non retribuiti e di quelli assunti recentemente (nuove unità) e dell’insufficienza delle infrastrutture scolastiche, al fine di evitare che, benché salutare, la gratuità dell’insegnamento produca effetti negativi che potrebbero danneggiare il sistema educativo … A tal fine, su 132.617 insegnanti non retribuiti, il governo ha proceduto, dal mese di settembre scorso, a pagare gli stipendi di 34.740 insegnanti delle scuole elementari non retribuiti. Gli stipendi dei 97.877 insegnanti delle scuole materne e secondarie non retribuiti sono previsti per il primo trimestre 2020. Gli stipendi degli insegnanti assunti recentemente (nuove unità) saranno sbloccati dopo la loro identificazione nel corso del secondo trimestre 2020». Per rimediare all’insufficienza delle scuole e per far fronte all’aumento degli allievi dovuto all’applicazione della gratuità dell’istruzione primaria, il Capo dello Stato ha dichiarato che il programma del governo prevede la costruzione e la relativa attrezzatura di 10.000 aule, operative sin dai primi mesi del 2020. Infine, egli ha segnalato che, «nell’ambito del programma dei primi 100 giorni, su una previsione di 150 scuole da costruire, 132 di esse sono già completamente terminate».[19]
Nel suo discorso sullo stato della nazione, il Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, ha dichiarato di non essere d’accordo con quelli che, convinti del fatto che le entrate non possano superare i 6,3 miliardi di dollari, definiscono la legge finanziaria per il 2020 di irrealistica e utopica. Egli ha affermato che il governo non potrà metter fine alla povertà del popolo congolese con un budget di soli 5 miliardi di dollari. In effetti, secondo alcune stime, in questo paese ricchissimo d’acqua, di terre coltivabili e di risorse naturali e minerarie, la miseria colpisce tra i tre quarti e i due terzi della popolazione. «Ho sentito che qualcuno definisce questa legge finanziaria come utopica, irrealistica e eccessivamente ambiziosa. Non sono assolutamente d’accordo, perché un grande Congo deve avere grandi ambizioni», ha affermato il Capo dello Stato, facendo notare che l’Angola, un paese postbellico come la RDC e dilaniato da oltre 25 anni di guerra civile, ha oggi un budget di 32 miliardi di dollari per una popolazione di 29 milioni di abitanti, egli si è chiesto perché ci si possa stupire del fatto che il governo congolese voglia prevedere un budget di 10 miliardi di dollari per una popolazione di 80 milioni di abitanti.
Il Presidente Tshisekedi ha chiesto a tutti i Congolesi di dimostrare la loro onestà nel pagare le tasse e, in cambio, ha promesso di fare tutto il possibile affinché le entrate fiscali siano effettivamente utilizzate per sopperire alle necessità della popolazione. «So bene che esistono pratiche di evasione fiscale, di corruzione e di malversazione di denaro pubblico e che tutto ciò contribuisce all’abbassamento delle entrate dello Stato. Tutte queste pratiche saranno smantellate», ha dichiarato il Capo dello Stato, Félix Tshisekedi, dichiarandosi fermamente determinato a lottare contro la corruzione: «Sarò irremovibile nella lotta contro la corruzione. È uno dei modi per riguadagnare la fiducia del nostro popolo e dei nostri partner internazionali». In un paese in cui le entrate evaporano prima di raggiungere le casse dello Stato, Félix Tshisekedi ha infine chiesto che un sistema informatico di tracciabilità delle entrate diventi operativo entro sei mesi. In questo contesto, egli ha evocato la possibilità di istituire «una struttura o giurisdizione giudiziaria specializzata nella lotta contro la frode fiscale, il riciclaggio di denaro e l’appropriazione indebita di denaro pubblico».[20]
A livello politico, il Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, ha chiesto l’assoluto rispetto degli articoli intangibili della Costituzione, ma ha tuttavia rilanciato l’idea di una riforma del testo costituzionale su alcuni punti. Primo fra tutti: il ritorno ad elezioni presidenziali a due turni, in modo che «il vincitore possa disporre di una legittimità politica sufficiente per attuare il suo programma». Il presidente Tshisekedi ha inoltre invitato i parlamentari a rivedere le modalità delle elezioni indirette dei senatori e dei governatori e ciò in seguito alle accuse di corruzione constatate in occasione delle ultime elezioni del 2019. Inoltre, egli ha loro chiesto di integrare il principio della doppia nazionalità, affinché anche «la RD Congo si allinei all’evoluzione del mondo».
Sul piano della sicurezza, Félix Tshisekedi ha fatto osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime delle violenze perpetrate dai gruppi armati contro la popolazione civile e ha espresso la sua gratitudine verso l’esercito, attualmente impegnato in grandi operazioni militari contro i gruppi armati, soprattutto nelle province del Nord Kivu e del Sud Kivu.[21]
[1] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 08.10.’19
[2] Cf Siméon Isako – Cas-info.ca, 18.10.’19; VM Goffman – Actualité.cd, 08.10.’19
[3] Cf Radio Okapi, 21.11.’19
[4] Cf Jephté Kitsita – 7sur7.cd, 07.12.’19
[5] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 13.12.’19; Radio Okapi, 14.12.’19
[6] Cf http://cenco.org/la-cenco-se-prononce-sur-la-gratuite-de-lenseignement-primaire/
Ange Makadi Ngoy – 7sur7.cd, 16.12.’19; Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 16.12.’19
[7] Cf Fonseca Mansianga – Deskeco.com, 28.09.’19
[8] Cf VM Goffman – Deskeco.com, 30.09.’19
[9] Cf Radio Okapi, 30.09.’19
[10] Cf Amédée Mwarabu – Deskeco.com, 30.09.’19
[11] Cf Alphonse Muderhwa – 7sur7.cd, 11.10.’19
[12] Cf Christine Tshibuyi – Actualité.cd, 18.11.’19
[13] Cf La Prospérité / MCP, via mediacongo.net, 19.11.’19
[14] Cf VM Goffman – Actualité.cd, 21.11.’19
[15] Cf Fonseca Mansianga – Actualité.cd, 13.12.’19
[16] Cf Israël Mutala – 7sur7.cd, 06.12.’19
[17] Cf Fonseca Mansianga – Actualité.cd, 13.12.’19
[18] Cf Radio Okapi, 16.12.’19; Berith Yakitenge – Actualité.cd, 15.12.’19
[19] Cf Radio Okapi, 13 et 14.12.’19
[20] Cf Radio Okapi, 13.12.’19
[21] Cf RFI, 13.12.’19