Editoriale Congo Attualità n. 337 – a cura di Rete Pace per il Congo
Il 10 ottobre, il presidente della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), Corneille Nangaa, ha annunciato che, «dalla fine dell’operazione di registrazione degli elettori fino al giorno in cui si svolgeranno le elezioni, sono necessari 504 giorni (17 mesi) di preparazione». Ciò significa che, tenendo conto che l’operazione di registrazione degli elettori attualmente in corso nel Kasai terminerà verso la fine di gennaio 2018, le elezioni presidenziali, legislative nazionali e legislative provinciali, organizzate simultaneamente in un solo giorno, non potranno aver luogo prima di giugno 2019.
Punti di vista contrastanti
Secondo l’Opposizione, si tratta di una manovra per ritardare il più a lungo possibile l’organizzazione delle elezioni, al fine di prolungare indefinitamente il secondo e ultimo mandato dell’attuale Presidente della Repubblica, Joseph Kabila, arrivato a termine il 19 dicembre 2016.
Per giustificare questo periodo di 504 giorni di preparazione, Corneille Nangaa ha presentato una lunga serie di attività che la CENI dovrà svolgere a partire dalla fine dell’operazione di registrazione degli elettori, tra cui l’approvazione, da parte del Parlamento, della legge sulla ripartizione dei seggi all’Assemblea nazionale (50 giorni); la registrazione delle candidature (120 giorni); l’ordinazione, la produzione, la consegna e la distribuzione dei kit elettorali (urne, cabine di voto, macchine per il voto) e dei materiali elettorali cosiddetti sensibili (schede elettorali); il reclutamento e la formazione del personale elettorale.
Inoltre, Corneille Nangaa ha ricordato le precarie condizioni in cui la CENI sta lavorando per preparare le elezioni. A questo proposito, Nangaa ha fatto riferimento al coinvolgimento, sia materiale che finanziario, della comunità internazionale in occasione delle elezioni precedenti: «Nel 2006, la comunità internazionale è intervenuta con 500 milioni di dollari. 108 aerei erano stati messi a disposizione dalla MONUSCO e dai paesi vicini per distribuire il materiale elettorale per 25 milioni di elettori. Oggi abbiamo 45 milioni di elettori, ma 2 aerei soltanto e non abbiamo abbastanza soldi! Con più aerei e più risorse, sarebbe possibile abbassare notevolmente la barra dei 504 giorni».
Per abbreviare i tempi
Le preoccupazioni del presidente della CENI trovano già una risposta in ciò che il capo della Monusco, Maman Sambo Sidikou, ha detto all’Onu l’11 ottobre: «Attualmente, la pubblicazione di un calendario elettorale realistico, la presentazione di un budget per l’organizzazione delle elezioni, l’attuazione delle misure di rasserenamento del clima politico e la garanzia del rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali sono le condizioni principali per far avanzare il processo politico». Sarebbe sufficiente che il Governo e la Commissione elettorale ottemperassero a tali condizioni e la Comunità internazionale sarebbe pronta a sbloccare immediatamente i 500 milioni citati e anche di più, se fosse necessario.