Editoriale Congo Attualità n.327 a cura di Rete Pace per il Congo
Verso l’ultima fase dell’operazione di registrazione degli elettori
L’ultima fase dell’operazione di registrazione degli elettori sta seguendo il suo corso “normale”, malgrado l’enorme lentezza e le numerose difficoltà incontrate.
Il 3 luglio, il presidente della Commissione Elettorale, Corneille Nangaa, ha annunciato che la Commissione ha già registrato più di 31,5 milioni di elettori, il che rappresenta il 75% dei 41,5 milioni previsti.
Il 7 luglio, via Twitter, egli ha annunciato che l’inizio dell’operazione di registrazione degli elettori nel Kasai e Kasai centrale è fissato per il 20 luglio. Egli ha affermato di avere fissato tale data in seguito al miglioramento della sicurezza in questa parte del paese colpita, nel corso di quest’ultimo anno, da frequenti scontri tra le forze di sicurezza e la milizia di Kamuina Nsapu. Come in tutte le altre zone del Paese, questa operazione durerà almeno tre mesi.
Il database elettorale completo non potrà quindi essere disponibile entro la fine di luglio, com’era stato inizialmente annunciato, ma potrebbe essere pronto solo verso la fine del mese di ottobre 2017.
Ma il CNSA non è ancora stato istituito
Nemmeno il Consiglio Nazionale di Supervisione dell’Accordo del 31 dicembre 2016 (CNSA) è stato ancora istituito, a causa dei numerosi disaccordi tra le varie componenti firmatarie dell’accordo del 31 dicembre 2016 relativi alla sua presidenza.
Il compito di quest’organo di appoggio alla democrazia è quello di assicurare il monitoraggio non solo dell’applicazione dell’accordo, ma anche quello del processo elettorale nelle sue varie fasi, a partire dall’iscrizione degli elettori nel registro elettorale, fino all’organizzazione effettiva delle elezioni e la pubblicazione dei risultati elettorali.
La mancanza del CNSA impedisce quindi anche la pubblicazione del calendario elettorale da parte della Commissione elettorale che non vuole rischiare di pubblicarne uno senza l’avvallo del CNSA che, in seguito, potrebbe bocciarlo.
Ormai praticamente impossibile organizzare le elezioni prima della fine del 2017
Ne deriva che è ormai praticamente impossibile organizzare le elezioni prima della fine del 2017 com’era finora previsto. L’ha confermato il presidente della Commissione elettorale che, il 7 luglio, nel corso di un incontro con l’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), ha affermato che la Commissione si trova nell’impossibilità pratica di organizzare le elezioni entro quest’anno 2017.
Tuttavia, l’Opposizione politica interna continua a dichiarare di voler mantenere “ad ogni costo” la data del “mese di dicembre 2017 al più tardi” come data per le elezioni, in conformità con l’accordo del 31 dicembre 2016.
Il presidente della Dinamica per l’unità d’azione dell’opposizione, Martin Fayulu, ha ricordato che «a Kabila era stato concesso di rimanere al potere un anno in più, cioè fino al 31 dicembre 2017. A tale data, che ci siano elezioni o no, egli dovrà abbandonare la presidenza della Repubblica … La Dinamica intensificherà la propria presenza sul territorio, per mobilitare la popolazione congolese».
Il presidente del G7, Pierre Lumbi, ha aggiunto che, se le elezioni non si svolgeranno entro tale data, esse saranno organizzate “senza Joseph Kabila” e ha affermato che «il G7 chiederà quindi alla Commissione elettorale di organizzare le elezioni sotto la supervisione delle Nazioni Unite». Si tratta di dichiarazioni certamente forti, ma forse un po’ irrealistiche, demagogiche e populiste.
Il Raggruppamento dell’Opposizione sembra aver dimenticato che, se l’accordo del 31 dicembre 2016 prevede l’organizzazione delle elezioni entro il mese di dicembre 2017 al più tardi, tuttavia esso tiene conto anche della possibilità che, per un valido motivo, le elezioni non possano aver luogo entro quella data e che, quindi, sia necessario che la CENI, il CNSA e il governo si incontrino per valutare insieme quanto tempo sia necessario per lo svolgimento delle elezioni e decidere una nuova data. L’applicazione di tale disposizione richiede però l’esistenza del CNSA.
È quindi necessario accelerare le procedure per la sua creazione.
Solo la rapida creazione del CNSA permetterebbe l’organizzazione delle elezioni “nel più breve tempo possibile”
Ultimamente, le varie parti politiche firmatarie dell’accordo del 31 dicembre 2016 hanno trasmesso ai presidenti delle due camere del Parlamento, Aubin Minaku (Assemblea Nazionale) e Léon Kengo (Senato), le liste dei loro delegati per la formazione CNSA. Queste liste dovranno essere convalidate in una prossima riunione, per essere trasmesse al Capo dello Stato per approvazione.
Il numero dei delegati è stato rivisto al rialzo: 34 invece di 28, come previsto nell’accordo. La maggioranza presidenziale avrà 9 delegati, il Raggruppamento / ala Kasavubu 6, l’opposizione firmataria dell’accordo del 18 ottobre 4, il MLC 4, la società civile 3 e l’opposizione repubblicana 2. 6 posti sono stati riservati per il Raggruppamento / ala Limete guidata da Félix Tshisekedi e Pierre Lumbi, che non ha ancora presentato la sua lista, perché non intende essere membro del CNSA in quanto, secondo lui, la procedura seguita per la sua creazione non è conforme alle indicazioni espresse nell’accordo del 31 dicembre.
Se ciò è vero, è altrettanto vero che l’atteggiamento del Raggruppamento dell’Opposizione / ala Félix Tshisekedi – Pierre Lumbi sta ritardando la formazione del CNSA, la pubblicazione del calendario elettorale e, conseguentemente, tutto il processo elettorale, ciò che va a vantaggio del Presidente Joseph Kabila e della sua Maggioranza.
Sarebbe quindi opportuno che il Raggruppamento dell’Opposizione rivedesse la sua strategia.
Dovrà scegliere una delle tre seguenti possibilità: continuare a osteggiare la creazione del CNSA, senza poter raggiungere alcun risultato positivo e rischiando, anzi, di contribuire al rinvio delle elezioni; astenersene, senza intralciarne il percorso; aderire al CNSA, agevolando la pubblicazione di un calendario elettorale realistico e consensuale.
A questo proposito, sembrano significative le ultime dichiarazioni della Rappresentante dell’Unione europea (UE) per gli affari esteri, Federica Mogherini, e della ministra canadese per lo sviluppo internazionale e la Francofonia, Marie-Claude Bibeau, che auspicano l’organizzazione delle elezioni “nel più breve tempo possibile”, senza imporre la data limite di fine anno 2017.