Editoriale Congo Attualità n. 315 – a cura della Rete Pace per il Congo
Il 16 marzo, presso il Centro interdiocesano di Kinshasa, i delegati delle parti firmatarie dell’accordo del 18 ottobre, tra cui la Maggioranza Presidenziale (MP), e del Raggruppamento dell’Opposizione (RASSOP) hanno ripreso i lavori sulle disposizioni pratiche per l’applicazione dell’accordo firmato il 31 dicembre. Sono tre i punti principali su cui sussistono ancora ampie divergenze tra la MP e il RASSOP: la modalità della nomina del prossimo Primo Ministro il cui nome, secondo l’accordo del 31 dicembre, deve essere presentato al Presidente della Repubblica dal Raggruppamento; la suddivisione dei posti ministeriali tra le varie componenti che entreranno a far parte del prossimo governo di unità nazionale, la questione della successione di Etienne Tshisekedi alla presidenza del Consiglio Nazionale di Supervisione dell’Accordo del 31 dicembre (CNSA).
Passare dalla logica della suddivisione dei posti di potere …
A proposito di tali divergenze, i vescovi della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) che assicurano la mediazione delle trattative, affermano: «È inaccettabile che i lavori sull’annesso relativo alle modalità concrete di attuazione dell’accordo prendano più tempo di quelli dedicati all’elaborazione e approvazione dell’accordo stesso. Non è normale che i negoziatori si soffermino tanto tempo su questioni di suddivisione del potere, dimenticando che l’obiettivo principale dell’accordo è l’organizzazione delle elezioni il più presto possibile …
Si nota un’insensibilità di fronte alla gravità del momento, una specie d’incoscienza. Il nostro paese sta attraversando un momento critico. Ma la nostra classe politica sembra vivere in un altro mondo e che non veda la realtà. Per quanto riguarda il contenuto delle trattative in corso, nessuno parla più di elezioni. Tutti parlano della suddivisione dei posti di potere e ciascuno pensa al proprio interesse. Ciascuno cerca vantaggi per sé, la propria famiglia o il proprio gruppo politico, dimenticando l’interesse superiore della nazione».
… alla logica dell’interesse superiore della nazione
Per questo, i Vescovi della CENCO hanno chiesto a tutte le parti implicate nel dialogo (Maggioranza Presidenziale, Opposizione e Società civile) di:
«– privilegiare l’interesse generale della nazione piuttosto che gli interessi di parte;
– essere sensibili al grido di angoscia che esce dal popolo congolese che attende con impazienza l’attuazione dell’accordo del 31 dicembre 2016;
– non bloccare l’attuazione di questo accordo attraverso manovre e intransigenze irrealistiche; – superare rapidamente le divergenze sulle disposizioni concrete di attuazione dell’accordo, al fine di concludere i negoziati il prima possibile».