Editoriale Congo Attualità n. 280– a cura della Rete Pace per il Congo
Due accuse
Il ministro della Giustizia, Alexis Thambwe Mwamba, ha ordinato l’apertura di un’inchiesta su un presunto “reclutamento di mercenari” stranieri da parte di Moïse Katumbi, ex governatore del Katanga. A Lubumbashi, il Procuratore Generale della Repubblica ha quindi aperto un’inchiesta per tentativo di “attentato alla sicurezza dello Stato”.
Sono accuse fermamente smentite dallo stesso Moïse Katumbi che assicura di aver dovuto ricorrere a guardie del corpo private, poiché gli agenti di polizia che gli erano stati assegnati per la sua sicurezza gli erano stati ritirati dopo la sua uscita dal Partito Popolare per la Ricostruzione e la Democrazia (PPRD), il principale partito politico della coalizione di governo.
Secondo innumerevoli osservatori si tratta, in realtà, di una maldestra manovra dello stesso Presidente Joseph Kabila e della maggioranza presidenziale, per impedire a Moïse Katumbi di presentare la propria candidatura alle prossime elezioni presidenziali.
Un mandato d’arresto provvisorio
Dopo due interrogatori, Moïse Katumbi è stato convocato per una terza udienza, sospesa e rinviata a tempo indeterminato, in seguito ad alcuni scontri tra le forze dell’ordine e i simpatizzanti di Moïse Katumbi, mentre lo accompagnavano verso il tribunale. In seguito ai disordini, lo stesso Moïse Katumbi ha dovuto essere ricoverato in un ospedale della città di Lubumbashi.
Nel frattempo, egli è stato ufficialmente accusato di “attentato contro la sicurezza interna ed esterna dello Stato” e, per questo, è stato posto anche sotto “mandato d’arresto provvisorio”.
Una strana autorizzazione a lasciare il Paese
Moïse Katumbi ha chiesto e ottenuto dal Procuratore della Repubblica l’autorizzazione di lasciare il paese, per continuare le cure mediche in un ospedale di Johannesburg, in Sud Africa.
Se il presidente Joseph Kabila ha voluto sbarazzarsi di Moïse Katumbi c’è riuscito, almeno temporaneamente. Lontano dal Congo, Katumbi si ritrova, di fatto, come in esilio e politicamente fuori gioco. Per non perdere la fiducia e la popolarità acquisite nelle ultime settimane come “avversario n. 1 del presidente Kabila”, Katumbi non potrà rimanere in Sud Africa per lungo tempo.
Questa “pausa” sudafricana dovrebbe consentirgli non solo di potere usufruire delle cure mediche necessarie, ma anche di avere il tempo necessario per preparare la sua difesa davanti al tribunale e, soprattutto, per definire la sua strategia di ritorno sulla scena politica del Paese, per costituire, insieme alle altre forze dell’opposizione, un’alternativa credibile all’attuale regime.