Editoriale Congo Attualità n. 267 – a cura della Rete Pace per il Congo
Una “nota tecnica” della Commissione elettorale circa “l’aggiornamento del database elettorale”
La stampa ha recentemente diffuso una “nota tecnica” della Commissione elettorale circa “l’aggiornamento del database elettorale e la ripartizione dei seggi”.
Secondo questo documento, l’aggiornamento può essere parziale o totale. Nel caso di una revisione totale, il documento prevede due ipotesi: Ipotesi A: un centro d’iscrizione per più centri di voto; Ipotesi B: un centro d’iscrizione per ogni centro di voto.
Nel caso di una revisione parziale, gli elettori previsti sarebbero 17.266.631, ma nel caso di una revisione totale sarebbero 40.901.135. Nel primo caso, il preventivo ammonta a 122.638.250 $. Nel secondo caso, il preventivo ammonta a 202.877.245 $ per l’ipotesi A o a 290.215.669 $ per l’ipotesi B. Ciò che maggiormente attira l’attenzione è il fatto del tempo previsto per l’attuazione di questa operazione: 13 mesi e 10 giorni per la revisione parziale e 16 mesi per la revisione totale.
A questo proposito, è bene ricordare che, nel 2015, in preparazione delle elezioni locali e provinciali che erano previste in ottobre 2015, ma che non sono state organizzate, la Commissione elettorale aveva già proceduto ad una prima fase della revisione delle liste degli elettori e il 22 maggio ne aveva presentato i risultati. Il 2 giugno, il relatore della Commissione elettorale, Jean-Pierre Kalamba, aveva dichiarato che, con l’operazione di aggiornamento del database, la Commissione elettorale vi aveva integrato 718.545 “omessi” e eliminato 120.000 doppioni. In tal modo, il database conteneva 30.682.599 elettori, tra cui 184.010 senza coordinate digitali.
Un rischio che va assolutamente evitato
Inoltre, va fatto notare che l’attuale previsione di 13 – 16 mesi per la revisione delle liste degli elettori impedirà, di fatto, di organizzare le elezioni presidenziali entro i tempi fissati dalla Costituzione, cioè entro la fine del mese di novembre 2016, com’era già previsto nel calendario elettorale globale del 2015. Il rinvio di queste elezioni, anche solo di qualche mese, provocherà una forte reazione da parte dell’opposizione e della Società civile nei confronti della Commissione elettorale e del Governo, a causa della loro incapacità di organizzare le elezioni nel rispetto delle disposizioni costituzionali. Tale reazione potrebbe rivelarsi estremamente difficile da gestire.
Mettendo in atto la terza fase del calendario elettorale globale
È quindi necessario che la Commissione elettorale e il Governo prendano tutte le misure necessarie per portare a termine la revisione delle liste degli elettori entro un tempo utile che permetta l’organizzazione delle elezioni presidenziali e legislative nazionali entro le scadenze elettorali previste dalla Costituzione.
Si tratterrebbe di mettere immediatamente in atto, anche se già in ritardo, la terza fase prevista nel calendario elettorale globale pubblicato nel mese di febbraio 2015, quella relativa alla preparazione delle elezioni presidenziali e legislative nazionali previste in novembre 2016. Questa fase prevede l’aggiornamento delle liste degli elettori, da parte dei centri di iscrizione, in gennaio e febbraio 2016 e la rielaborazione dei dati raccolti, da parte del centro nazionale di trattamento, in marzo e aprile 2016. Un’operazione di controllo (audit) delle liste degli elettori è prevista dal 12 giugno all’11 luglio 2016. L’intera operazione di aggiornamento delle liste degli elettori si svolgerebbe, dunque, in soli 6 mesi e 10 giorni, una durata nettamente inferiore a quella dei 13 – 16 mesi previsti nell’attuale Nota tecnica della Commissione elettorale.
Facendo ciò che è possibile nel poco tempo che resta
Tenendo conto dei risultati dell’operazione di revisione effettuata nel 2015, occorrerà semplificare il più possibile l’attuale fase dell’operazione, dando priorità a certi aspetti rispetto ad altri, limitandosi a fare ciò che è possibile fare nel poco tempo che resta.
La Commissione elettorale e il Governo non hanno ormai alcun motivo per rinviare le elezioni con il pretesto della revisione delle liste degli elettori, perché hanno avuto a disposizione ben quattro anni per realizzare tale operazione.
Si auspica che l’abbiano capito se, in una riunione tripartita “Commissione Elettorale, Governo e partner internazionali”, svoltasi a Kinshasa il 28 gennaio, la Commissione elettorale ha dichiarato che il 10 febbraio indirà un bando per la gara d’appalto relativa all’acquisto del materiale necessario alla revisione delle liste elettorali e il governo ha affermato di essere pronto ad erogare le risorse finanziarie necessarie per il processo elettorale evocando, in modo particolare, il finanziamento dell’operazione di revisione del database elettorale.