Editoriale Congo Attualità n.253 – a cura della Rete Pace per il Congo
Ormai tutti constatano che non è più possibile organizzare le elezioni locali e provinciali il 25 ottobre prossimo, come era previsto nel calendario elettorale pubblicato dalla Commissione elettorale il mese di febbraio scorso. Tra le cause: il ritardo con cui il Parlamento ha approvato la legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni locali; il mancato finanziamento da parte del Governo; la sentenza della Corte Costituzionale, imponendo alla Commissione elettorale di organizzare le elezioni dei Governatori provvisori delle province recentemente create prima di ogni altro tipo di elezioni. L’intero processo elettorale rischia di essere compromesso.
Di fronte alla strategia dei rinvii
I ritardi accumulati e il conseguente rinvio delle scadenze elettorali fanno parte di una strategia messa in atto dalla Maggioranza Presidenziale (MP), per ottenere un prolungamento automatico e indeterminato del mandato presidenziale o per creare certe condizioni che rendano necessaria una revisione costituzionale che permetta all’attuale Presidente Joseph Kabila di ricandidarsi per un terzo mandato presidenziale non previsto dalla Costituzione, secondo cui il presidente della Repubblica è eletto per un mandato di cinque anni rinnovabile una sola volta.
Questa strategia di rinvio delle elezioni ha le sue origini nella volontà, da parte della MP, di volere organizzare, in primo luogo, le elezioni locali, molto complesse e costose, con il pretesto che non sono finora mai state organizzate e considerandole, quindi, come degli arretrati elettorali.
Tuttavia, l’espulsione dalla MP di sette partiti che hanno osato scrivere una lettera aperta al Presidente Kabila per chiedergli di rispettare la Costituzione in materia elettorale, il loro spostamento verso l’opposizione e l’uscita, per motivi simili, dell’ex governatore del Katanga, Moïse Katumbi, dal Partito Popolare per la Ricostruzione e la Democrazia (PPRD), il partito del presidente Kabila, hanno contribuito a smascherare tale strategia e possono contribuire, in un futuro immediato, all’emergere di una proposta alternativa.
L’alternativa di una modificazione del calendario elettorale
Si dovrebbe procedere immediatamente a una modificazione del calendario elettorale, per potere organizzare, per esempio, le elezioni dei deputati provinciali nel mese di luglio 2016 e quelle presidenziali e legislative nazionali nel mese di novembre 2016, rinviando le elezioni locali a dopo il 2016.
Questa proposta può essere fattibile poiché, per quanto riguarda le elezioni dei deputati provinciali, l’operazione di iscrizione delle candidature è già conclusa, anche se, in seguito ad un esame di tali candidature, si sono riscontrate varie anomalie che stanno ritardando la pubblicazione delle liste definitive dei candidati.
Per quanto riguarda le elezioni presidenziali e legislative nazionali, il calendario elettorale prevede le operazioni di aggiornamento delle liste degli elettori dal 1° gennaio al 28 aprile 2016; lo studio, l’approvazione e la promulgazione della legge sulla ripartizione dei seggi dal 3 aprile al 5 maggio 2016; il controllo esterno delle liste degli elettori dal 12 giugno all’11 luglio 2016 e l’operazione di iscrizione e di convalida delle candidature dal 7 maggio al 30 giugno 2016, con la pubblicazione delle liste definitive dei candidati alle elezioni presidenziali e legislative nazionali il 13 luglio 2016.
Questa proposta ha il merito di organizzare sia le elezioni presidenziali entro i tempi fissati dalla Costituzione che le elezioni indirette dei senatori nazionali e dei governatori delle province, essendo gli attuali arrivati a fine mandato già alla fine del 2011, essendo stati eletti alla fine del 2006.