Editoriale Congo Attualità n.246 – a cura della Rete Pace per il Congo
Una sessione parlamentare straordinaria inconcludente
Il 4 luglio, a Kinshasa è iniziata una sessione speciale del Parlamento. La convocazione di questa sessione speciale era stata richiesta dallo stesso Capo dello Stato, al fine di esaminare ed approvare la legge sulla ripartizione dei seggi secondo le circoscrizioni elettorali in vista delle elezioni locali.
Trasmesso alla Camera dei Deputati dal Governo il 3 giugno, il testo non era stato approvato, ma rinviato al Governo il 13 giugno, per essere rivisto e riformulato, a causa di una molteplicità di incoerenze nei dati relativi alla mappatura delle località, raggruppamenti e settori.
Ripresentato alla Camera dei Deputati a metà luglio circa, il 25 luglio il testo è stato approvato dalla Camera dei Deputati e trasmesso al Senato in seconda lettura. Il 31 luglio, ultimo giorno della sessione parlamentare straordinaria, il testo è stato votato in Senato. Su 108 Senatori, solo 62 hanno partecipato alla votazione. 48 hanno votato sì, uno ha votato no e tredici si sono astenuti. Per non avere ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (55 su un totale di 108 senatori), il testo non è quindi stato approvato.
Questa situazione blocca, di fatto, il lavoro della Commissione elettorale che, per procedere, ha bisogno di un quadro normativo per l’organizzazione delle elezioni locali. Infatti, non avendo ancora a sua disposizione alcuna legge sulla ripartizione dei seggi, la Commissione elettorale ha dovuto rimandare sine die l’operazione di presentazione delle candidature alle elezioni municipali e locali, prevista dal 26 maggio al 15 giugno scorso, prima di pubblicare le liste provvisorie dei candidati l’11 luglio e quelle definitive il 28 luglio.
Una data ormai definitivamente compromessa
La data del 25 ottobre, fissata per le elezioni locali, sembra ormai definitivamente compromessa.
A chi attribuirne la responsabilità? Non è difficile rispondere.
Secondo il calendario elettorale globale pubblicato il 12 febbraio dalla Commissione elettorale, il progetto di legge sulla ripartizione dei seggi per le elezioni locali doveva essere presentato al parlamento dal governo entro il 21 marzo, approvato dal parlamento entro il 5 aprile e promulgato dal Capo dello Stato entro il 20 aprile.
Perché tanto ritardo da parte del Governo e, in particolar modo, da parte del Ministero degli Interni?
Anche qui non è difficile rispondere: o il Ministero degli Interni non è in grado di fornire dati precisi relativi alla suddivisione territoriale del Paese o il Governo, succube della Maggioranza Presidenziale, sta semplicemente cercando di rinviare le elezioni, comprese le presidenziali e le legislative di novembre 2016, per permettere all’attuale presidente Kabila di rimanere al potere anche dopo il 2016.
Per quanto riguarda le elezioni dei deputati provinciali, secondo il calendario elettorale globale pubblicato dalla Commissione elettorale, esse sarebbero organizzate in concomitanza con quelle locali. Conseguentemente, il ritardo accumulato per l’organizzazione delle locali si ripercuote necessariamente anche sulle provinciali. Infatti, il calendario elettorale prevedeva la pubblicazione delle liste provvisorie dei candidati alle elezioni dei deputati provinciali il 25 maggio e di quelle definitive il 9 giugno. La Commissione elettorale ha pubblicato le liste provvisorie dopo un mese circa di ritardo, il 29 giugno. Teoricamente, avrebbe potuto pubblicare le liste definitive verso il 15 luglio, ma non l’ha ancora fatto. Risulta evidente che, essendo abbinate, l’impossibilità di avanzare nell’organizzazione delle elezioni locali ha interrotto anche l’organizzazione delle provinciali.
Per ricuperare il tempo perduto
A questo punto, la Commissione elettorale, organo incaricato dell’organizzazione delle elezioni, dovrebbe far prevalere la sua autonomia e la sua indipendenza e decidere di proseguire il processo elettorale preparando dapprima quelle elezioni che è già possibile organizzare, cominciando da quelle dei deputati provinciali, dei senatori nazionali, dei governatori delle province, continuando con le presidenziali e le legislative del 2016 e rinviando al 2017 le locali.