Editoriale Congo Attualità n.240_ a cura della Rete Pace per il Congo
Il tempo passa velocemente e le elezioni si stanno avvicinando altrettanto rapidamente. Nello stesso tempo, la Commissione elettorale sta accumulando già notevoli ritardi.
Ritardi e difficoltà
1. Secondo il calendario elettorale, la Commissione elettorale aveva previsto che la legge sulla ripartizione dei seggi nei consigli comunali e locali fosse approvata dal Parlamento entro il 5 aprile e promulgata dal Capo dello Stato entro il 20 aprile, ma nulla di tutto ciò è ancora stato fatto. Più precisamente, lo studio e l’approvazione di questa legge non sono nemmeno stati inclusi nell’ordine del giorno dell’attuale sessione parlamentare di marzo perché, a quanto pare, finora il governo non ha ancora trasmesso all’Assemblea nazionale il progetto di legge relativo.
2. Un controllo esterno del database elettorale avrebbe dovuto essere effettuato dal 24 marzo al 12 aprile, ma nulla è stato fatto fino ad oggi.
3. Il periodo di presentazione delle candidature alle elezioni provinciali, previsto dal 15 aprile al 5 maggio, è stato prolungato di venti giorni, fino al 25 maggio, a causa di certe difficoltà (tra cui la mancanza di connessione a internet e l’imposizione di tasse esorbitanti da parte di certi agenti) incontrate dagli stessi candidati nel preparare i loro dossier.
4. Per quanto riguarda la questione del finanziamento, il governo non ha ancora annunciato alcun piano globale di erogazione dei fondi necessari (oltre un miliardo di dollari) per l’organizzazione di tutte le elezioni previste.
5. Alla Corte costituzionale è stata presentata una richiesta di incostituzionalità nei confronti del calendario elettorale per quanto riguarda l’esclusione, dalle elezioni provinciali e locali del 2015, dei giovani diventati maggiorenni (di età compresa tra i 18 e i 22 anni) dopo le elezioni legislative e presidenziali del 2011. La Commissione elettorale giustifica questa misura per il fatto che le elezioni provinciali e locali del 2015 dono considerate come arretrati elettorali, ma la disposizione adottata violerebbe, infatti, l’articolo 5 della Costituzione, in cui si afferma, nel suo ultimo paragrafo, che “… sono elettori e possono essere eletti, nelle condizioni stabilite dalla legge, tutti i Congolesi di entrambi i sessi, di età superiore ai diciotto anni e in possesso dei loro diritti civili e politici”.
6. Un’ulteriore difficoltà proviene dalla concomitanza dell’organizzazione delle elezioni con la suddivisione territoriale in 26 nuove province. Molti sono i politici che dubitano seriamente che il Governo sia in grado di finanziare contemporaneamente queste due operazioni.
Secondo alcuni osservatori, dopo i due falliti tentativi di modificare la Costituzione e la legge elettorale, questi ritardi sarebbero stati volutamente provocati dal regime al potere, l’attuale Maggioranza Presidenziale, per potere rinviare a data indefinita l’organizzazione delle prossime elezioni presidenziali previste in novembre 2016 e permettere, in tal modo, all’attuale presidente Joseph Kabila di rimanere al potere per un altro mandato presidenziale.
Alcune proposte
In questo contesto, vari partiti dell’opposizione hanno condizionato la loro partecipazione alle elezioni provinciali del 2015
- alla revisione dell’attuale calendario elettorale a favore di un calendario elettorale consensuale;
- all’identificazione e all’iscrizione, nelle liste degli elettori, dei nuovi maggiorenni, attualmente privati del diritto di voto;
- al controllo esterno del database elettorale centrale;
- alla pubblicazione, da parte del Governo, del piano di erogazione dei fondi necessari per l’intero processo elettorale;
- al rinvio delle elezioni locali, comunali e municipali a dopo il 2016 e
- al rinvio della suddivisione territoriale in 26 nuove province alla prossima legislatura.