Sosteniamo Adista

Pubblichiamo l’SOS di Adista, rivista che è sempre stata attenta alla realtà degli eventi nella Repubblica Democratica del Congo e nella Regione dei Grandi Laghi.

 

Sosteniamo ADISTA

 

Cari amici e care amiche di Adista,

 

Questo appello forse non è il primo che vi sarà arrivato in questi ultimi anni. Ma temo sarà l’ultimo, o uno degli ultimi, se le cose non cambieranno presto.

La “crisi” – tagli dei fondi pubblici, impoverimento e abbandono degli abbonati, aumento delle spese, crisi dell’editoria e calo dei contributi per pubblicità, ecc. – ci ha investito in pieno ed è solo grazie a una gestione estremamente sobria dei nostri risparmi che siamo riusciti ad arrivare fino ad oggi (tra l’altro, l’anno scorso noi tutti redattori ci siamo decurtati i nostri già magri stipendi di circa il 20%).

Ma oggi parliamo di un buco di bilancio che si allarga progressivamente e, come sapete, la cooperativa Adista non ha gruppi, “sponsor” o istituzioni alle spalle, ma solo l’affetto di tanti abbonati e amici.

E così abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto (oltre ai tagli, il rilancio del sito a breve, la campagna abbonamenti, una campagna sottoscrizioni, ecc.). Coinvolgendo anche chi, per vari motivi, ci conosce e sa quanto Adista è unica e indispensabile nel panorama dell’informazione religiosa. Soprattutto ora che il cambiamento nella Chiesa sembra così a portata di mano…

A voi chiediamo una grande cortesia: innanzitutto di leggere attentamente l’appello che abbiamo lanciato questa settimana dalle pagine della nostra rivista.

Poi, vi chiediamo di diffonderlo – opportunamente introdotto da alcune vostre righe – attraverso i vostri canali (newsletter, blog, siti, …), se e come ritenete più opportuno.

Di seguito copio l’appello di Adista e un pensiero che il teologo Marcelo Barros ha scritto e diffuso tra i suoi amici per aiutarci. Potete usare quello che più ritenete opportuno.

 

L’appello di Adista è anche sul nostro sito.

Inoltre, può essere condiviso anche su Facebook

 

Ecco, vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro sostegno. Non esitate a contattarmi per qualsiasi informazione e fateci sapere se e cosa avrete fatto del nostro appello. Con speranza, cari saluti a tutti.

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Giampaolo Petrucci  c/o Adista: via Acciaioli 7 – 00186, Roma

tel. 06/6868692 mobile: 333/5926979

twitter: giampapetrucci   facebook: http://facebook.com/giampa79

 

 

 

Appello ai lettori. Adista, ultima chiamata.  La Redazione di Adista

 

Una favola di Esopo divenuta celeberrima racconta di un pastore che, mentre conduceva le sue pecore a pascolare, decise di fare uno scherzo alla gente del suo villaggio, gridando in più occasioni “Al lupo, al lupo”, e facendo accorrere tanti – e inutilmente – con forconi e randelli, per poi prendersi gioco di loro. Quando veramente il lupo venne, anzi, venne un intero branco di lupi ad azzannare il suo gregge, il pastore gridò più forte, ma quella volta non fu creduto.

Anche noi oggi lanciamo il nostro “Al lupo! Al lupo!”, ma non è uno scherzo. E i nostri lettori, amici, abbonati, sostenitori, compagni di strada sanno bene che non siamo abituati a farne. In tutti questi anni, certo, la situazione del giornale è stata difficile, ma sempre nell’ambito della cronica difficoltà in cui è costretta a vivere una testata che non ha sponsor ecclesiastici e politici, né lobby economico-finanziarie che la coccolino affinché faccia da cassa di risonanza al pensiero dominante, a un giornalismo che accarezza le coscienze, piuttosto che scuoterle e turbarle. Abbiamo, è vero, anche più volte chiesto ai nostri lettori di aiutarci, rinnovando il proprio abbonamento, sottoscrivendone un secondo da regalare, aggiungendo alla propria quota annuale un po’ di solidarietà. Ma si trattava soprattutto di aiutarci a vivere, in un contesto in cui anche l’informazione, come tutto, è merce. Ma dove la competizione tra le particolari merci che sono le informazioni non è mai alla pari.

Grazie a voi siamo arrivati fino a qui. Miracolosamente, per quasi 50 anni. Ma oggi la situazione è diversa. E diversamente va raccontata ed affrontata. Il passivo economico degli ultimi due esercizi finanziari è di circa 50mila euro, anche se ci siamo ridotti i nostri già magri stipendi e abbiamo operato tagli drastici alle nostre spese. Di questo passo, entro 2-3 anni Adista sarà costretta a chiudere.

La crisi, si dirà. Certo, perdiamo abbonati e contributi perché chi ci legge è più povero, deve fare i conti con prospettive economiche e lavorative non rosee e taglia dove può. Ma, non è solo il calo degli abbonati, la ragione profonda del nostro “buco” di bilancio. Lo è anche, e fortemente, il taglio drastico dei contributi dello Stato all’editoria, ossia quei soldi che ogni anno i giornali ricevono come rimborso parziale delle spese di carta, stampa, diffusione.

Per quanto riguarda Adista si tratta oggi di cavarsela con circa 60mila euro in meno all’anno rispetto al passato. Soldi che non si possono considerare mero “assistenzialismo di Stato”, ma un piccolo atto di giustizia, perché alla piccola editoria indipendente come la nostra sono serviti per reggere la competizioni con i grandi colossi editoriali, per resistere dentro un mondo, quello dell’informazione, che è strutturalmente organizzato in maniera da schiacciare chi non ha alle sue spalle qualche potente sponsor. I giornali cattolici, oltre che fruire legittimamente dei finanziamenti statali, possono contare anche sul sostegno delle istituzioni religiose dalle quali dipendono e sulle sovvenzioni provenienti dall’8xmille alla Chiesa cattolica. Adista no.

Certo oggi più che “Al lupo! Al lupo!” come nella favola di Esopo, dovremmo gridare “Al mercato! Al mercato!”, perché è questo sistema strutturalmente iniquo che ci sta sbranando.

Ma l’informazione è fondamento stesso della democrazia. Chi non conosce non può scegliere. E, se sceglie, lo fa con poca o nessuna consapevolezza. Dentro la Chiesa poi, il diritto all’informazione e alla formazione di un’opinione pubblica di persone pensanti, oltre che credenti, è ancora più drammaticamente necessario ed urgente, soprattutto in un Paese come l’Italia.

Adista è stato ed è uno dei pochi luoghi di informazione ecclesiale dove tutto questo si è realizzato. Per questo chiediamo a voi, che ci avete sempre sostenuto ed apprezzato, di riflettere sull’importan- za che Adista può ancora avere nel panorama informativo di questo Paese e di questa Chiesa.

Se credete che Adista costituisca ancora un piccolo “miracolo” nel mondo della comunicazione, se pensate che Adista in fondo siamo tutti noi che la facciamo, la leggiamo, la diffondiamo, allora aiutateci a far vivere Adista. Considerate che la situazione è ad un punto di non ritorno e che rinnovare il proprio abbonamento, sottoscriverne uno nuovo, o regalarlo a qualcuno, o fare un versamento straordinario a favore del giornale significa fare un atto sommamente militante e sommamente politico, non di semplice solidarietà. Significa compiere la scelta consapevole di un impegno radicale e concreto, per far vivere il progetto che ci ha visto camminare assieme praticamente da quando è stato chiuso il Concilio. Per realizzare il nostro sogno di Chiesa, società ed umanità nuova, nonostante i tempi e la realtà che viviamo continuino a volerci negare il diritto di esserci e di esprimerci.  Grazie e buon viaggio insieme, per tanti anni ancora.

 

Potete fare il vostro versamento (causale: Sostengo Adista) tramite:

 

– bollettino di c.c.p. sul conto n. 33867003 intestato ad Adista, via Acciaioli 7 –  00186 Roma;

– con assegno bancario non trasferibile intestato ad Adista; o anche con bonifico bancario su Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER): coordinate IBAN IT36J0538703222000000060548 (dall’estero aggiungere BPMOIT22XXX);

– tramite Carta di credito Visa, Mastercard: pagamento sicuro Bankpass direttamente sul nostro sito internet (sezione “Abbonati”; riquadro: “Versamento libero”).

 

 

Un invito a costruire speranza

 

di Marcelo Barros

 

Fratelli e sorelle carissimi,

se avete fame e sete di giustizia e, oltre a ciò, credete alla possibilità di ricostruire la speranza nel cuore delle persone che amano e nel mondo in cui viviamo, allora appartenete di certo alla famiglia di ADISTA. Questa pubblicazione che percorre il mondo con i suoi dossi di NOTIZIE, DOCUMENTI e SEGNI NUOVI.

Nella Bibbia, un discepolo del profeta Isaia vede la vocazione profetica come quella di una sentinella che si pone sui muri di Gerusalemme, sia per allertare gli abitanti della città su un pericolo imminente sia per esortarli a vivere la giustizia e la gioia del convivio (cfr Is 62, 1 ss). È così che vedo l’attuale vocazione di ADISTA. Come un attento profeta, ci dà notizia su come va o non va la relazione tra Chiesa e mondo, come procedono i movimenti popolari e le comunità di base e a che punto siamo della notte per far sì che l’alba possa sorgere.

Questa missione bellissima e urgente è oggi una rarità nel panorama informativo e possiamo solo essere grati ad ADISTA per il fatto che esiste e si mantiene salda in questo cammino che non poche volte gli ha attirato critiche e ostilità. Tuttavia, per portare avanti questo lavoro così importante, ADISTA ha bisogno del nostro appoggio economico, attraverso la sottoscrizione di nuovi abbonamenti e una campagna diretta a far conoscere ADISTA tra i nostri amici.

Per questo, vi scrivo queste righe con questa accorata preghiera: sosteniamo ADISTA, aiutiamo economicamente questa pubblicazione perché possa svolgere sempre meglio il suo compito così essenziale per comunità e singole persone, tanto in Italia quanto in altri Paesi e continenti. In Brasile, ci sentiamo uniti al vostro cammino in Italia grazie, principalmente, alle informazioni e ai testi di ADISTA. Aiutateci, aiutando ADISTA. (…)

Un abbraccio dal vostro fratello                                                                        Marcelo Barros

 

 

Tipo di abbonamento                 Italia                Europa                      Paesi extra europei

 

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Adista cartaceo + web “full”      ? 130,00            ? 200,00                      ? 200,00

 

L’abbonamento “full” consente l’accesso a tutto l’archivio di ADISTA dal 1967 ad oggi. L’abbonamento standard dà accesso agli ultimi 5 anni.

 

 

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