Editoriale Congo Attualità n. 194 – a cura della Rete Pace per il Congo
Le concertazioni nazionali a Kinshasa e i negoziati a Kampala tra il governo congolese e il Movimento del 23 marzo (M23), un gruppo armato appoggiato dal Ruanda, si svolgono nello stesso momento (o quasi) e per un periodo non superiore a quindici giorni.
In caso di decisioni diverse …
Va sottolineato che i due incontri prenderanno decisioni indipendentemente l’uno dall’altro, perché i partecipanti e il programma sono diversi, ma con lo stesso scopo, cioè la fine la guerra nell’est del Paese e il ritorno della pace.
Pertanto, si pone un grande problema che riguarda le decisioni che verranno prese in modo indipendente dai due poli. Si tratta, infatti, del coordinamento delle decisioni relative a quei problemi che sono trattati contemporaneamente sia nelle concertazioni nazionali che nei negoziati di Kampala.
Ma chi può osare dire fin dall’inizio che le concertazioni nazionali di Kinshasa e i negoziati di Kampala arriveranno necessariamente alle stesse conclusioni?
Che cosa accadrebbe in caso di divergenza (sempre possibile) tra le conclusioni delle concertazioni nazionali e delle trattative di Kampala?
I delegati delle due parti devono dare una risposta a questa inquietante domanda.[1]
… come procedere?
Ciò che si dovrà evitare ad ogni costo è che, in caso di divergenza, le decisioni di Kampala non prendano il sopravvento su quelle di Kinshasa.
Sarebbe quindi auspicabile che i lavori di Kampala potessero terminare prima di quelli di Kinshasa. In questa prospettiva, un eventuale accordo tra la delegazione del governo e la delegazione dell’M23 a Kampala dovrebbe, prima di essere firmato, essere inoltrato a Kinshasa, essere preso in considerazione, esaminato, emendato e approvato dai partecipanti alle concertazioni nazionali, per poi essere ratificato dal Parlamento e dal Governo.
Solo allora potrà essere firmato a Kampala dalle due parti che hanno partecipato ai negoziati: la delegazione del Governo congolese e quella dell’M23.
Approvato dai partecipanti alle concertazioni nazionali, l’accordo diventerebbe, quindi, espressione anche della volontà popolare, cui anche l’M23 dovrà sottostare.
È il gioco della democrazia che ha le sue esigenze.