Misna – Missionary International Service News Agency.
Il dispiegamento di una “brigata di intervento” incaricata di effettuare “operazioni offensive mirate” contro i gruppi ribelli attivi nell’est della Repubblica democratica del Congo è stato autorizzato ieri sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Secondo il testo di una risoluzione votata all’unanimità dai rappresentanti dei 15 paesi membri del Consiglio, la brigata opererà “in modo deciso, altamente mobile e versatile”, “da sola o accanto alle Forze armate congolesi, per bloccare tutti i gruppi armati, neutralizzarli e disarmarli”.
Le nuove unità potranno essere composte da oltre 2500 soldati, provenienti da diversi paesi dell’area sub-sahariana, tra i quali probabilmente Tanzania, Mozambico e Sudafrica. Le operazioni potrebbero concentrarsi nel Nord Kivu, una provincia ricca di risorse minerarie dove nonostante l’avvio di un negoziato tra il governo e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) scontri e violenze continuano con cadenza quotidiana.
L’invio dei militari è stato deciso nell’ambito di una proroga di un anno del mandato della Monusco, la missione di peacekeeping dell’Onu in Congo. Le particolari modalità di impiego della brigata erano state concordate il mese scorso ad Addis Abeba dai capi di Stato di 11 paesi della regione dei Grandi Laghi e dell’Africa centro-orientale.
Nella risoluzione, riferisce l’emittente delle Nazioni Unite in Congo Radio Okapi, si precisa che il nuovo contingente sarà composto da tre battaglioni di fanteria, una compagnia di artiglieri, una forza speciale e un’unità per le ricognizioni.
[VG]