Abbiamo passato una giornata tranquilla: ieri notte ci sono stati scontri a fuoco fin verso le 23, poi silenzio. Stamattina abbiamo saputo che i ribelli dell’M23 hanno occupato i quartieri Nord di Goma (tra i quali Ngangi), hanno circondato l’aeroporto e continuato ad avanzare verso ovest.
Durante tutta la mattinata, ci sono stati tiri, sempre più lontani per noi. A mezzogiorno praticamente tutta la città era in mano ai ribelli.
I soldati dell’esercito regolare si sono ripiegati verso Sake, a 30 km da Goma. La radio nazionale dice che preparano la riconquista della città e della regione. Se è così, la popolazione di Goma dovrà ancora soffrire molto.
Ci sono stati tanti morti tra i militari e anche tra i civili, uccisi da pallotole vaganti o da bombe fuori bersaglio. Speriamo che la saggezza dei dirigenti e la pressione internazionale impongano una soluzione pacifica che rispetti i diritti della gente e dei bambini.
Oggi avremmo voluto celebrare la giornata commemorativa della Convenzione dei diritti dei bambini, avevamo previsto un bel programma per gli allievi della scuola: ci siamo accontentati di dare qualche biscotto nutritivo ai circa 5000 bambini rifugiati nel Centro Don Bosco.
A Ngangi, oggi è stata una giornata di attesa. I rifugiati si sono sistemati meglio nelle aule, le mucche – rifugiate anche loro – sono state portate al pascolo fuori.
Data l’insicurezza in città, i camions delle ONG non hanno potuto portarci l’acqua, il cibo, i medicinali. Per fortuna, il pericolo del colera sembra ristretto a pochi casi. Nel pomeriggio, quando si è saputo che la città era interamente nelle mani dei ribelli, le famiglie dei dintorni che si erano rifugiate nel Centro per avere una più grande sicurezza sono ritornate a casa loro.
Prevediamo che il movimento di ritorno potrà continuare ed allargarsi domani: pensiamo di dare, con l’aiuto del PAM (Progamma Alimentare Mondiale), un po’ di cibo per i primi giorni.
Per i profughi che vengono da più lontano, speriamo che la Croce Rossa possa organizzare dei convogli di camion. Il Centro potrebbe svuotarsi in una settimana, per permettere ai 3300 allievi (dalla scuola materna alla scuola professionale) di ritrovare le loro aule e di riprendere i corsi interrotti.
Una coppia di volontari del VIS, Albino e Carmen, hanno realizzato un breve filmato e preso varie foto che danno un’idea di quelle che è capitato in questi ultimi giorni.
Potete scaricare le foto sul link https://www.dropbox.com/sh/cfrcm6z0q1bay24/9ADIClBa08, e il documentario sul linkhttps://www.dropbox.com/s/e6g4vjoycdiefu5/Goma%2019%2711%272012.wmv.
Ci vorrà forse un po’ di pazienza, ma ne vale la pena.
Grazie a tutti voi che ci avete scritto, che ci sostenete con la preghiera e la solidarietà. I vostri messaggi ci fanno bene. Qualcuno mi ha chiesto che cosa può fare per aiutarci. Ho risposto: far girare l’informazione, per creare un movimento di opinione pubblica capace di far pressione su quelli che ci governano, perché facciano di tutto per mettere la parola fine alla guerra che in questa regione dura da quasi 20 anni.
Per un eventuale aiuto economico, si può passare attravero il VIS:
INTESTAZIONE CONTO: VIS
BANCA: BANCA POPOLARE ETICA IBAN: IT70 F050 1803 2000 0000 0520 000BIC/SWIFT: CCRTIT2184D
Causale: per i rifugiati di Ngangi-GOMA.
Siamo senza elettricità, rispondiamo quando possiamo ai messaggi. Nel nostro dispensario è nato un altro bambino, il quarto in questi tre giorni. Viva la vita!
Grazie di nuovo, in comunione di missione e di preghiera.
Piero Gavioli