INVITO
Insieme al popolo congolese
Il 30 giugno ricorre l’anniversario dell’indipendenza della RdCongo.
Quanti di noi hanno avuto il dono di condividere, in qualche modo, le ansie e le speranze del popolo congolese, sentono il bisogno di essere vicini agli amici, alle comunità, alle popolazioni del Nord e Sud Kivu in particolare, che vivono lo spettro di una nuova guerra.
È il motivo che ci spinge a vivere
la vigilia dell’anniversario dell’indipendenza
con un tempo di preghiera – solidarietà – riflessione.
VENERDI 29 GIUGNO 2012
nel Santuario Guido Maria Conforti
presso i Missionari Saveriani
(V.le S. Martino, 8 – Parma)
Ore 15-17: ADORAZIONE (Cappella S.S. Sacramento)
Ore 17-18: AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DEL KIVU
Ore 18.30: S. MESSA
R.D.CONGO
A quando la pace?
Eppure la pace è ancora possibile
Quando verrà la pace nell’Est della R.d.Congo?
È l’ultimo messaggio dei Vescovi del Nord e Sud Kivu. “Le nostre preoccupazioni – scrivono i vescovi – sono lo spettro di una nuova guerra, i conflitti armati strutturati, le violenze di gruppi armati nel Nord e Sud Kivu”.
Tali ostilità stanno causando massicci spostamenti di popolazione. Dal 1° aprile al 18 maggio 2012 oltre 100.000 persone sono sfollate e si aggiungono alle 241.000 del primo trimestre 2012.
Si aggiunge inoltre un aumento senza precedenti del banditismo armato, lungo le vie di comunicazioni. La situazione umanitaria si è aggravata ulteriormente e i prezzi dei prodotti alimentari sono raddoppiati.
Le cause immediate della ripresa delle ostilità sono generalmente legate a interessi particolari e allo sfruttamento illegale delle ricchezze.
Nel frattempo il paese continua ad essere una giungla, una terra di nessuno …
“Il punto debole rimane la sicurezza delle persone e dei beni. Di fronte alla frequenza di omicidi, massacri, stupri, furti, arresti arbitrari e illegali, malfunzionamento del sistema giudiziario, la popolazione si attende che lo Stato riprenda in mano la sua missione e le sue principali responsabilità.”
Kivu: la pace è ancora possibile
La popolazione del Kivu vuole vivere in pace e la pace è ancora possibile. Insieme alla Società Civile del Kivu, Néhémie Bahizire, chiede aiuto alle persone di buona volontà per l’attuazione di soluzioni interne e esterne al Congo.
“Che le autorità congolesi, i governi rwandesi, ugandesi, degli Usa, della Gran Bretagna e dell’Unione Europea non continuino più ad accusare gratuitamente le popolazioni del Kivu di conflitti etnici. Nel Kivu non esiste una tribù che si batta contro un’altra tribù. Le condizioni per la pace esistono e sono a portata di mano. Solo la volontà politica e umana mancano a coloro che hanno il potere internamente e esternamente alla R.d.Congo”.
I recenti rapporti della Monusco (Onu), di Human Rights Watch, della Società Civile, dei vescovi del Congo e in particolare del Nord e Sud Kivu, e soprattutto le sofferenze delle popolazioni interessate denunciano la gravità della situazione e l’urgenza di soluzioni interne ed esterne, come già dichiarato dall’Alto Commissiarato dell’Onu per i diritti umani nell’ottobre 2010.