Ricorre oggi, 4 giugno, la “Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni” promossa dalle Nazioni Unite.
I piccoli e tutta la popolazione del Nord Kivu soffrono molto il clima di tensione causato dai gruppi armati presenti nel paese che, senza distinzioni, si rendono responsabili di violenze a donne e minori, oltre che di omicidi. Molta gente per la paura fugge, così alla periferia di Goma si sono formati campi di rifugiati: in quattro giorni sono arrivate 15 mila persone, soprattutto anziani, donne, bambini, e i soccorsi tardano ad arrivare. Inoltre la guerra nei dintorni di Goma ha ridotto di molto l’arrivo dei prodotti agricoli, con il conseguente aumento dei prezzi.
“La situazione all’interno della città di Goma, è tranquilla, gli allievi preparano gli esami di fine anno. Ma al Centro Don Bosco non mangiano più, dato che il Programma Alimentare Mondiale (PAM) ha ridotto drasticamente la distribuzione di cibo ‘per esaurimento delle riserve’,” si legge in una nota di don Piero Gavioli, dell’opera salesiana di Goma-Ngangi inviata all’Agenzia Fides dall’Ans.
Il Centro Don Bosco ha accolto finora 18 ragazzi e una ragazza ex soldato che erano ospiti di un Centro Transitorio di Orientamento (CTO) gestito dalla Caritas a Rutshuru, 80 km a nord di Goma, perché traumatizzati dalle esperienze vissute.
Con l’aiuto di uno psicologo stavano riacquistando una certa serenità, ma gli spari e i colpi di mortaio degli scontri li hanno rimessi in crisi e il direttore della Caritas ha chiesto ai Salesiani di ospitarli, in attesa della fine dei combattimenti.
(AP) (4/6/2012 Agenzia Fides)