Fonte: Misna – 13 gennaio 2012
“È un messaggio salutare, che chiarisce la posizione della Chiesa congolese, una posizione di compromesso tra il clero di Kinshasa e il resto della comunità dei vescovi”: a commentare per la MISNA la dichiarazione della Conferenza episcopale (Cenco), “Il coraggio della verità” diffuso ieri al termine di un’assemblea straordinaria dedicata al processo elettorale del 28 novembre, è padre Rigobert Minani Bihuzo, gesuita congolese, coordinatore della rete di osservazione elettorale della società civile.
Nelle ultime settimane la stampa aveva dato ampio spazio al cosiddetto “braccio di ferro” tra la maggioranza del presidente rieletto Joseph Kabila e il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa.
“Erroneamente – chiarisce padre Minani – la stampa, soprattutto quella internazionale, ha assimilato la posizione del cardinale a quella della Cenco. Una messa a punto era diventata indispensabile”.
A suscitare ampio dibattito in seno alla Cenco, secondo fonti della MISNA, oltre alla maniera di interpretare i dati elettorali, è stata la riflessione su proporre o meno soluzioni alla crisi politico elettorale. Infatti, il messaggio della Cenco, che denuncia “gravi irregolarità, brogli pianificati” e definisce “una vergogna quanto sta accadendo nel trattamento dei dati delle elezioni legislative”, non suggerisce alle autorità una via di uscita, se non quella di “avere il coraggio di assumere le proprie responsabilità”. Suggerire l’annullamento del voto, una richiesta portata avanti da alcuni esponenti del clero della capitale, “non fa parte delle prerogative della Chiesa, ma è una procedura regolamentata dalla legge” osserva l’esperto missionario.
Il testo, secondo padre Minani, “contiene tre passaggi molto importanti: chiarisce che la Chiesa non intende né ha il potere di proclamare i risultati, smentendo le accuse di cui è stata oggetto. La Chiesa non disconosce l’intero processo elettorale, ma chiede di attuare correzioni. Infine, rivolge un importante appello alla diaspora, chiedendo di non protestare nella violenza.
È difficile prevedere ora quale sarà l’impatto del messaggio della Cenco sul futuro politico della nazione, così com’è difficile valutare come potrà governare un potere che non gode di ampio consenso della popolazione. Secondo l’intervistato della MISNA, “qualcosa si potrà capire con i risultati delle elezioni legislative e la formazione del Parlamento: potrebbe emergere un rapporto di forze, che forse condurrà a un regime di coabitazione. Ma si tratta di pura supposizione”.
[CC]