Il 9 dicembre, la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (Ceni) della Repubblica Democratica del Congo (RDCongo) ha pubblicato i risultati provvisori completi delle elezioni presidenziali del 28 novembre.
Il presidente uscente, Joseph Kabila, ha ottenuto 8.880.944 voti, il 48,95% dei voti. Il candidato dell’opposizione, Etienne Tshisekedi wa Mulumba, leader dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (UDPS) è arrivato secondo con 5.864.795 voti, il 32,33% dei voti. Nella città-provincia di Kinshasa, Etienne Tshisekedi ha ottenuto oltre il 64% dei voti e Joseph Kabila il 30% circa. L’ex presidente dell’Assemblea Nazionale dei Deputati, Vital Kamerhe, si classifica al 3 ° posto con il 7,74% dei voti, davanti al presidente del Senato, Leon Kengo wa Dondo (4,45%). Gli altri sette candidati raggiungono punteggi inferiori al 2%.
Dei 32.024.640 elettori registrati, hanno votato 18.911.752, con un totale di 18.143.104 voti validi. Il tasso di partecipazione è dunque del 58,81%.
L’annuncio dei risultati definitivi è previsto, in linea di principio, per il 17 dicembre, dopo l’esame di eventuali ricorsi da parte della Corte Suprema di Giustizia (SCJ). Il nuovo presidente, eletto per cinque anni, dovrà prestare giuramento il 20 dicembre.
Il candidato dell’opposizione, Etienne Tshisekedi, ha contestato i risultati pubblicati dalla CENI e si è rapidamente dichiarato vincitore delle elezioni e “presidente eletto della Repubblica Democratica del Congo”. «Ritengo la pubblicazione di questi risultati come una provocazione nei confronti del popolo congolese», ha dichiarato Etienne Tshisekedi, rivolgendosi ai suoi seguaci: «Perciò mi considero ormai come un presidente eletto della Repubblica Democratica del Congo. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete sempre dimostrato e vi chiedo di mantenere la calma, per affrontare i futuri avvenimenti, quando vi darò la parola d’ordine che sarà necessaria». Etienne Tshisekedi ha, infine, concluso: «Chiedo alla Comunità Internazionale di prendere le misure necessarie, non solo per trovare la soluzione a questo problema, ma anche per evitare che il sangue scorra di nuovo in Congo».
A Kinshasa, l’annuncio dei risultati ha innescato un’esplosione di gioia e di suoni di claxon nella zona residenziale di Gombe, fino a quel momento silenziosa e deserta, nei pressi della residenza del presidente Kabila. In altre parti della capitale, Kinshasa, dei sostenitori di Tshisekedi hanno, invece, cominciato a protestare. «Abbiamo perso la battaglia. Ma non abbiamo perso la guerra», dice un giovane attivista del partito di opposizione, l’UDPS, davanti alla sede di questo partito, in un quartiere della capitale.