SITUAZIONE DEL CONGO ATTUALE

Vista da un missionario saveriano: p. Antonio Trettel, sx.

Anche se le notizie sulla situazione congolese mi sembrano sempre più difficili da dare perché da vari mesi qui tutto sembra come immobile e sospeso per aria (o sempre più impantanato nei fossi, se preferite)!
E, nello stesso tempo, tutto sembra scivolare insensibilmente ma inesorabilmente verso il basso, sempre più in basso, come una slavina o una frana immensa o una placca oceanica che si muove sotto i tuoi piedi, verso il precipizio!

Da anni ormai, il Congo sembra vivere in un’atmosfera surrealista, come in sommersione.
Ora poi quest’anno ‘dovrebbe’ essere (uso a ragion veduta il condizionale!) l’anno delle (seconde) elezioni presidenziali e politiche ‘democratiche’, che ‘dovrebbero’, normalmente, o confermare democraticamente o dare il cambio agli eletti del 2006…

Ma mentre nel 2006 le elezioni si tennero in un clima di euforia straordinaria, perché erano le prime elezioni davvero libere e democratiche dall’indipendenza (1960!), e c’era una grande incertezza sugli esiti, oggi, cinque anni dopo, il potere in carica sembra manovrare sottobordo, con oscure manovre, più o meno ‘soft’, per rimanere incarica ad ogni costo. (Non è una novità nel nostro mondo, vero?).
Ma così siamo piombati in un labirinto di condizionali, di dicerie, di fatti incontrollabili o incomprensibili che creano una plumbea cortina fumogena dove è difficile davvero capire cosa succede e orientarsi per uscire a vedere la luce…

E poi, all’improvviso, ci si trova davanti a delle manovre brusche, a delle virate molto strane e contraddittorie, di fronte a cui la gente rimane ancor più ebete e disorientata.
Com’è successo, per esempio un anno fa, quando, nel giro di pochi giorni, dopo un misterioso e incredibile incontro segreto tra Kabila e Kagame, si è passati improvvisamente dalla guerra-guerriglia con il Rwanda (anzi, era piuttosto Kagame che faceva guerra al Congo!)… ad un’alleanza molto sospetta tra Kabila e lo stesso Kagame!

O come quando, nel gennaio scorso, a distanza di solo qualche mese dalle elezioni, Kabila ha imposto nel giro di neanche due settimane al parlamento di Kinshasa, in forza della sua maggioranza parlamentare, una revisione radicale, molto pericolosa, della Costituzione del 2006, riducendo le elezioni ad un solo turno e abolendo anche la necessità di un referendum popolare per la sua approvazione…

Nello stesso tempo si continua a parlare di infiltrazioni di armi e di militari e si teme che, su pressione anche delle potenze occidentali più interessate, ci sia in atto un progetto subdolo e losco di fare dell’immenso Congo … un vero spezzatino, per distribuirne qualche ghiotto pezzetto (tra cui anche il nostro Kivu!) per saziare le brame di potere, di terre e di miniere… degli staterelli popolosi che lo circondano, specialmente qui all’est, e in particolare al succitato nostro dirimpettaio di Bukavu!

Per cui è davvero difficile per tutti capirci qualcosa e prevedere dove stiamo andando! Difficile per la gente, che è frastornata, ma anche per ‘gli intellettuali’ e per la Chiesa, -e per noi missionari ‘stranieri’, ancora di più. Anche perché non sai… chi sta con chi! La musica comunque è tutt’altro che bella, e la gente continua a soffrire per la miseria crescente e per la violenza e l’insicurezza tutt’altro che calanti!

Noi qui siamo quindi decisamente ancora sul versante del Venerdì Santo in questo immenso e meraviglioso Paese. Speriamo solo che la gente non molli del tutto la speranza di una possibile ‘resurrezione’, e che resista ancora un po’, come l’ha fatto in modo straordinario finora.

Ma che il Signore si decida, però, un pò anche Lui… a far spuntare finalmente qualche spiraglio di Luce, oltre il monte calvo e cupo del Calvario! Gridateglielo un po’ anche voi, con noi! Grazie!
(Certo, che non saranno le ‘belle notizie’ che ci arrivano dall’Italia di questi tempi, a darci coraggio, -anche se qui, per fortuna, ne arriva solo qualche spruzzo della melma che sta sommergendo il ‘Bel Paese’, e la gente qui ha appena la forza di sorriderci sopra, quando vede che noi diventiamo rossi di vergogna!).

Piuttosto, sono forse gli straordinari movimenti popolari dei paesi arabi e qualche cosa che si muove qua e là anche in Africa (come la fine, finalmente, della tragica ‘commedia’ della Costa d’Avorio e le elezioni ‘riuscite bene’ ultimamente in alcuni Stati africani)… che ci tiene svegli, attenti e speranzosi.

Ma possibile che non venga anche l’ora del Congo?! La Pasqua per noi qui è questa speranza di uno spiraglio di luce, che non può tardare, e a cui aspiriamo contro tutto, verso un futuro un po’ più tranquillo, più chiaro, più umano, più giusto. Un pò più, ci basterebbe per quest’anno!

Ma forse interessa anche a voi una Buona Pasqua in questo senso? Allora non dimenticateci, e AUGURI PASQUALI anche a voi tutti! Ciao a tutti! Molto cordialmente,
p. Antonio Trettel